Per
iniziare vorrei ringraziarLa per averci concesso questa intervista.
Sono molte le domande che gli appassionati de “I Ragazzi Della
III C” vorrebbero rivolgerLe e noi cercheremo di soddisfare tutte
le curiosità dei fan. Per molti ragazzi Lei è ed è stato il professore
che avrebbero sempre voluto avere in classe: mai noioso, a volte
paterno, tifoso del Napoli di Maradona…ma qualche 3 in meno non
sarebbe guastato!
Innanzitutto
colgo l’occasione per ringraziare tutti i fan appassionati de
“I ragazzi della 3c”, per la stima che hanno di me, umile artigiano
del cinema, televisione e principalmente teatro.
Come
ricorda gli anni in cui ha recitato nel telefilm ed in generale
che ne pensa degli anni ’80. Che effetto Le fa rivedere
a distanza di ben 14 anni gli episodi de “I Ragazzi Della III
C”?
L’effetto
che mi fa nel rivedere le puntate è una grande nostalgia e un
rammarico infinito. Gli ultimi anni di questo decennio sono stati
e sono per me indelebili.
Quali
impressioni ebbe quando si accorse della popolarità e del successo
della serie?
Immaginavo,
da intenditore incallito, la popolarità che avremmo avuto.
E’
rimasto stupito nel trovare il sito del Fan Club sulla rete?
Sì,
molto! E' stata una vera sorpresa scoprire il sito del Fan Club!
Molti fans mi fermano ancora per strada chiedendomi di ripetergli
il gesto "Sacchi...3!!!" e mi chiamano Prof., ma addirittura
un sito dedicato a noi mi ha stupito oltre all'arrecarmi un immenso
piacere!
Dato
che parliamo di Internet: che
rapporto ha con i nuovi mezzi di comunicazione e con le nuove
tecnologie?
Il
rapporto è buono, nel senso che tutto ciò che è tecnologia o rappresenta
progresso mi affascina molto, ma i miei figli mi definiscono un
po' "Anti", dicendo che mi riesce molto più semplice
comprare, anziché usare. A casa siamo fornitissimi, ma sono
loro a fare le mie veci, soprattutto con Internet.
Come
ha vissuto il fatto che abbia raggiunto “la gloria” grazie a questa
serie e ad altri film comici mentre nella Sua carriera si annoverano
importanti lavori e partecipazioni al grande teatro? Solo per
citare le sue più importanti esperienze possiamo rifarci alla
“Scarpettiana”, “Il Teatro di Eduardo” e ancora “La principessa
di Czarda”.
Non
ho raggiunto la gloria né allora, né oggi; sono ancora uno dei
tanti che lottano per conservarsi “un posto al sole”!
Come
è stato reclutato nel cast della serie?…Il suo ruolo era da definirsi
o era già stato scelto?
Quando
è iniziata la I° serie avevo già partecipato ad una trentina di
film, tra cui “Caffè Espresso” con Manfredi e Mezzogiorno; “Cristo
si è fermato a Eboli” con Gian Maria Volontè, Irene Papas, per
la regia di Francesco Rosi ed altri con Neri Parenti.
Fu
proprio quest’ultimo che, conoscendomi bene, mi “arruolò” e facemmo
la "puntata zero". Al posto di Parenti subentrò poi Claudio
Risi.
In
qualità di appassionato mi sento in dovere di chiederle se si
ricorda il titolo di questa puntata, forse mai andata in onda,
dato che nei titoli di testa non compare mai il nome di Neri Parenti.
Infatti,
non è mai stata trasmessa e fu una saggia decisione per rispetto
di Neri Parenti!
Qual
era il rapporto che intercorreva con gli altri protagonisti della
serie?
Il
rapporto con gli altri protagonisti, ma anche con i tecnici, operatori,
ecc., era di una stima e cordialità reciproca.
Non
si possono fare in undici giorni le puntate se non c’e’ una grande
collaborazione ed affiatamento. (Molto più tardi scopriremo
che gli 11 giorni di cui parla il Prof. sono da intendersi di
lavorazione per puntata)
Quindi
tutte le puntate della telefilm sono state girate in soli undici
giorni; immagino che questo valga solo per la prima serie...
No,
non solo per la prima prima serie, ma per tutte e tre.
E’
rimasto in amicizia ed in contatto con qualcuno del cast?
Nei
primi anni ci telefonavamo, ma poi col passare degli anni l’amicizia
si e’ assopita, anche se sono certo che il giorno in cui c’incontreremo,
sarà come l’ultimo in cui ci siamo visti.
Le
era congeniale il ruolo che Le era stato affidato?
Il
ruolo affidatomi mi era sicuramente congeniale, ma lasciamo dire
agli altri se mi calzava a pennello!
La
terza serie dello sceneggiato però Le ha lasciato poco spazio,
poiché la storia porta i ragazzi all’università, ma La ricordiamo
con affetto nella puntata conclusiva in cui Chicco e Bruno La
venivano a trovare a casa, ricordando i bei tempi. Il Professore
però pur debilitato ed in preda a crisi di nervi ha spesso delle
reminiscenze ed esclama a gran voce il consueto, unico ed inimitabile:
“Lazzaretti!”. Lo rifarebbe per noi?
E’
vero, la terza serie mi ha un poco trascurato…grazie agli sceneggiatori.
Certo che posso esclamare il fatidico:”Lazzaretti!”,
lo faccio a tutti quelli che me lo chiedono perché non dovrei
farlo per voi così carini nei miei riguardi!
Dalla
metà della seconda serie in poi, insomma dopo la puntata “Gli
Esami Di Maturità” il personaggio di Benedetta Valentini scompare
dalle scene del serial. E’ ipotizzabile una rottura o un litigio
di Nicoletta Elmi con il resto del cast?
Non
penso, anzi sono sicuro che Nicoletta Elmi non litigò con nessuno,
forse sarà stata una scelta degli sceneggiatori ormai giunti alla
frutta.
Inoltre
la terza serie prevede grandi cambiamenti: oltre al restringimento
della Sua parte nel copione assistiamo a dei cambiamenti nel cast:
Antonello Fassari alias Puccio scompare dalle scene lasciando
il posto ad un frizzante Mauro Di Francesco che tuttavia non riesce
simpatico quanto il primo. Inoltre scompare anche Ennio Antonelli
per lasciare spazio a Paolo Panelli. Sa dirci quali siano i motivi
di questi cambiamenti?
Le
varie situazioni, penso, furono dettate dall’alto, tranne quella
di Ennio Antonelli che fu causata da una grave malattia, credo
un ictus.
Tuttavia
“I Ragazzi della III C” non sono il solo sceneggiato per cui ha
lavorato…Lei è infatti uno degli attori della serie che ha avuto
più successo; ha lavorato con nomi illustri dello spettacolo come
Macario, Nino Taranto, Paolo Villaggio, Lino Banfi, Lando Buzzanca
e Renato Pozzetto e con i più affermati registi del tempo come
Loy, Vanzina, Parenti e Risi (Quest’ultimo proprio nella nostra
beneamata serie). Come viveva il rapporto con questi grandi attori
e registi e con quali è rimasto più legato?
Per
quanto riguarda il mio rapporto di lavoro con gli altri e’ stato
sempre di reciproco rispetto.
Inoltre
è stato protagonista di numerosi film che hanno lasciato l’impronta
nella storia cinematografica italiana: ricordiamo “Piedone l’Africano”,
“Fracchia la belva umana”, “Quel ragazzo della curva B”, “Ho vinto
la lotteria di Capodanno”, “Fantozzi alla riscossa”, “Fantozzi
va in pensione”, “Ci hai rotto Papà”, fino al recente “Vacanze
sulla neve”. Qual è il film a cui è più affezionato?
Sono
affezionatissimo a tutti i film cui ho partecipato nel bene e
nel male.
Il
1975 è poi l’anno in cui Lei raggiunge un importante riconoscimento:
il premio “Antonio De Curtis”. Che cosa ha significato per Lei?
Il
premio "De Curtis" ricevuto, è stato per me una tappa,
non l’arrivo; spero che gli altri in avvenire se ne ricordino
per darmi un “Donatello” alla carriera!
Glielo
auguriamo di cuore. Andando indietro con gli anni poi scopriamo
che nella sua carriera non vi è solo il cinema e la televisione,
ma che anzi le Sue radici risalgono proprio al palcoscenico; Lei
si è cimentato con successo facendo avanspettacolo e riviste.
Preferisce il teatro alla macchina da presa?
Preferisco
il teatro alla macchina da presa per il contatto con il pubblico.
Oggi
continua a lavorare in Teatro: qualora qualche fan volesse venire
a vederLa possiamo ricordare dove si sta esibendo e in quale spettacolo?
Per
la stagione teatrale 2001/2002 ho in cantiere lo spettacolo “Festa
di Montevergine” di R.Viviani, dal 9 ottobre al teatro Diana di
Napoli.
Dal
1° novembre “Non ti pago” di E. De Filippo al Teatro Totò di Napoli,
poi in giro.
Il
25 dicembre debutterò al Teatro Politeama di Napoli con Enzo Cannavale
e Rino Marcelli nello spettacolo “Caffè Scorretto” di Gino Rivieccio
e Gustavo Verde.
Dal
9
maggio sono al teatro primo di napoli con “l’avaro” di
moliere nel libero adattamento in vernacolo napoletano.
In
che rapporto è rimasto con il piccolo schermo? La rivedremo presto
in tv con dei nuovi lavori?
Non
credo che a breve scadenza mi possiate vedere sul piccolo schermo,
in quanto, per ragioni caratteriali ho rifiutato alcune partecipazioni
(vedi “Un Posto Al Sole”)
Le
è stato difficile arrivare alla popolarità?
Si,
e’ stato difficile.
Come
vede la carriera di Sua figlia Imma nel mondo dello spettacolo?
La scoraggia o Le è di supporto?
Per
quanto riguarda mia figlia Imma, la sua entrata nel mondo dello
spettacolo non mi scoraggia. E’ bravissima e mi auguro che continui
sulla strada intrapresa insieme al fratello Giovanni, anche lui
in arte. Sono, e non lo dico io, ma gli altri, bravissimi e meritano
grandi successi!
So
che avete recitato insieme più volte...
Abbiamo
recitato tutti e tre insieme come faremo pure ad ottobre in quanto
parteciperemo in “Festa di Montevergine”.
Fornisce
loro dei suggerimenti e delle dritte per poter migliorare la recitazione?
Certamente
sono vicino a tutti e due con consigli produttivi.
E’
importante divertirsi nel Suo lavoro?
E’
importante divertirsi nel lavoro. Se non mi diverto non rendo!
Cosa
ama fare nel Suo tempo libero?
Nel
tempo libero amo oziare!
Guarda
spesso la televisione?
Guardo
la televisione quando c’e’ qualcosa d’interessante...
La
Sua canzone preferita immagino sia partenopea…
Amo
le canzoni napoletane classiche e non nego la validità delle altre!
Che
effetto le fa vedere a distanza di anni dei film “classici” degli
anni ’70 e ’80 e sentire alcuni attori doppiati con altre voci?
Mi riferisco in particolare ad Ennio Antonelli (Il Signor Sacchi),
che ha avuto modo di essere doppiato spesso da altri; ma lo stesso
fenomeno è capitato anche a Guido Nicheli in “Si ringrazia la
Regione Puglia di averci fornito i Milanesi” e se non erro anche
a Lei stesso. Non lo vede come un “sopruso” ai danni di attori
che sanno recitare in maniera eccellente?
Quando
un attore viene doppiato e’ una scelta reciproca dell’attore stesso
e del regista, non per sminuire la bravura dell’attore…per esempio,
anch’io sono stato doppiato per volontà di Steno nel film “Bonny
e Clyde all’italiana” con Villaggio e la Muti, perché il regista
voleva un medico che parlasse senese. Capricci dei registi, che
non sempre risultano essere felici. Altro esempio: nel film “Una
casa a Roma” con Tomas M. E Valery Perry, fui doppiato perché
dovevo parlare bene in inglese; anche in “Croce e delizia” di
Luciano De Crescenzo è successa la stessa cosa perché, nonostante
avessi recitato e girato a Parigi in francese, al doppiaggio preferirono,
giustamente, un doppiatore francese.
Per
concludere mi rifaccio ad un noto giornalista notturno: “Si faccia
una domanda e si dia una risposta”. Antonio Allocca cosa chiede
a se stesso quando è da solo e cosa si risponde?
Antonio
allocca quando e’ da solo e si domanda chi è...
...e
la risposta qual è?
Una
persona felicissima di avere un pubblico che l’ama, fregandosene
di tutti quelli che l’ignorano preferendo quella massa di presunti
attori che farebbero bene a non sporcare l’ambiente cambiando
mestiere!...La colpa del resto non è loro, ma di chi li raccomanda
e li approva...
Una
dura invettiva questa...c'è qualcuno in particolare a cui si riferisce?
L'elenco
sarebbe lunghissimo...
Con
questo è tutto: La ringraziamo ancora per averci concesso di intervistarLa
e Le auguriamo di avere ancora altrettanto successo con i suoi
prossimi lavori.
Consentitemi
di aggiungere ancora una cosa:
ormai sono circa 14 anni che nessuno della Mediaset si e’ degnato
chiamarmi, neanche per fare la comparsa nonostante il successo
decretatomi dal pubblico…Non posso che esprimermi dicendo: e chi
se ne frega!!!
Grazie
e alla prossima!
|