Come
se fossimo al bar della 3 C, Stefania ed io ci sediamo a prendere
un caffè e a ricordare i tempi "goliardici" della 3
C. Lei si presenta con la sua bellissima cagnolina Felicita...che
scopriamo essere attrice...Stefania ha un look da intellettualoide
e ha il fascino dei registi sempre immersi nei loro pensieri...scopriamo
insieme come ricorda la 3a C e cosa fa ora...
Ci troviamo con Stefania Dadda ovvero
Elias nella 3 C. Ti ringraziamo di avere accettato questa intervista
e ti portiamo i saluti di tanti fan.
Grazie...
Prima domanda: Che effetto ti fa rivederti dopo tutti questi anni
nella serie nel ruolo della secchiona Elias?
Se
ti dico che non mi rivedo? Che non mi sono mai rivista? Ti deludo??
No, no...non mi piaceva rivedermi...non mi sono mai rivista. Se
mi sono rivista a quei tempi sarà stata una o due volte, quando
mi costringevano a mettermi davanti alla Tv.
Non
ti piace rivederti...
No,
no...non mi piace! No perché poi da una parte ti fai ridere, dall'altra
dici: "Ma vedi..." Poi adesso proprio no perché non
so nemmeno quando vado in onda, quando il serial va in onda.
Come ricordi gli anni 80 e il periodo in cui recitasti nella serie?
Guarda
è stato un buon periodo in cui c'è stato tanto gioco. Lavorare
con loro è stato un divertimento e anche una fatica. Poi lavorare
sul set è stancante da una parte. Non è tanto il fatto che ti
devi svegliare la mattina presto quanto le attese mostruose che
ti costringono a rimanere lì inchiodata. Però sono stati tre anni
goliardici...
Da
3a C...
Sì,
da 3a C! Esatto!
Come venisti contattata per fare parte del cast?
E'
stata una cosa bizzarra perché io allora frequentavo l'Accademia
d'Arte Drammatica e avevo una fotografia sull'annuario degli attori
e mi vide Enrico Vanzina che rimase colpito da questa cosa perchè
avevo i capelli scuri "boccolosi" e questa pelle bianca.
Quindi lui mi fece chiamare e lui era così: "Ohhh, ma sei
tu, tu, sei tu il personaggio che cerco!!" Insomma lui mi
vide per il personaggio di Benedetta perché appunto gli piaceva
il contrasto scuro con questa figura esile perché ero magra e
la pelle bianca. Avrei dovuto fare questo ruolo di intellettuale
dark sempre con questo gatto molto presente, sempre vestita di
nero. Mi dice: "Guarda se ti interessa..." E io dissi:
"Sì perché no!" Io stavo frequentando l'Accademia, ero
alla mia prima esperienza cinematografica quindi insomma...
Avevi
già fatto Teatro comunque...
Sì:
ho sempre prediletto il teatro rispetto al cinema. Poi quanto
a cinema mi piace di più quello d'autore che la commedia all'italiana.
E Enrico mi presentò suo padre, suo fratello, Lucherini (che allora
era l'ufficio stampa) però dopo qualche settimana mi dissero che
era pronto il copione; andai e non c'era più nessuno, c'era solo
l'assistente alla regia che allora era la moglie di Neri e mi
disse che c'erano dei problemi rispetto al ruolo e al nome...disseppelliamo
i sepolcri??? Smuoviamo le pietre??...Ma sì: siccome il mio nome
non garantiva cassetta perché ero un'illustre sconosciuta, mi
dissero che il mio ruolo l'avrebbe coperto la nipote di Maria
Giovanna Elmi, Nicoletta Elmi però che rimaneva un ruolo scoperto:
quello di Elias, la bruttina. Mi dissero: "Se non hai problemi
a far la brutta..." e io dissi di no...stai recitando quindi
indossi i panni di una brutta!!
Non
ti dava fastidio interpretare quel ruolo?
No
perché è lavoro! E' come se mi dicessero di fare l'handicappato
o di mettermi a nudo! Un'ora di trucco!!
Tutto
quel tempo passato al trucco ti dava fastidio?
Ci
sono stati momenti in cui mi rallegrava, altri in cui mi infastidiva!
Quanto durarono le riprese delle tre serie?
In
totale? Guarda secondo me...non so se tre mesi, sei mesi...non
so se 3-3-6- o 3-6-6. Comunque in totale mi hanno occupato tre
anni. E nell'ultimo anno ho perso dei lavori per questo. Ho perso
anche un lavoro importante per il cinema...però avevo già firmato
il contratto, perciò sai...sono anche cose che succedono...insomma
mi sarebbe servito perché era un bel ruolo con un bell'autore.
E'
un rimpianto per te?
Sì
in un certo senso forse sì. Però forse no...penso che le cose
debbano andare nel verso in cui sono andate. Poi avevo già firmato
per cui una scelta l'avevo già fatta!
Con quale dei tuoi colleghi legasti di più, con chi di meno?
No,
ho legato con tutti e proprio perché non c'era nessuno con cui
legavo di più, non c'era qualcuno con cui legavo di meno! C'era
un rapporto, almeno nel mio caso, legato al lavoro. Le mie frequentazioni
erano altre. Li dovevo frequentare e li frequentavo quando ci
chiamavano a presenziare a quella e a quell'altra trasmissione.
In quel caso, ma tuttora le mie amicizie sono amicizie che non
riguardano il mio lavoro.
Cosa portò ad abbandonare la produzione di una serie di tale successo?
Fondi insufficienti, litigi o cos'altro?
Non
lo so forse è un problema che riguarda di più i produttori. Litigi
non penso. Forse magari ci sono stati problemi di soldi. Sicuramente
anzi forse ci sono stati problemi di soldi. Dall'altra forse anche
il fatto che uno si chiedeva: "Che facciamo fare loro?".
Voglio dire: se ci pensi "Beautiful" è la stessa puntata
con gli stessi intrighi, il meccanismo è identico, e te le distillano
per 353 puntate al mese. Tu ne perdi una, lo rivedi dopo tre mesi
è uguale. Lì invece c'era una progressione, c'era una storia...forse...sai...non
me la sono mai fatta questa domanda. Le cose generalmente non
si fanno perché non ci sono soldi. Specie in questo mondo il denaro
è il motore...il cinema è una industria.
Molti
pensano che ci fu un errore nella sceneggiatura, ovvero che i
ragazzi dovessero rimanere a scuola...
No,
io questo non lo condivido. Gite se ne fanno...Anche perché la
scuola porta inevitabilmente ad uscire fuori...altrimenti sarebbe
un lager! Se ci sono stati errori di sceneggiatura era perché
magari era mancante la sceneggiatura stessa! Sai poi i dialoghi
comici hanno un ritmo, quei tempi e quella costruzione, quello
scheletro. Non credo che l'avere trasferito l'ambientazione all'esterno
sia stato un errore.
Ti piaceva il personaggio che impersonavi nella serie?
Elias?
Sì, mi piaceva. All'inizio mi chiesero di fare la stronza perché
questo personaggio doveva essere stronzo e io ho detto: "No,
stronzo non lo faccio! Brutta sì, ma cattiva no!" Se tu ci
fai caso io dipendevo molto dalla stronzaggine di Tisini; il personaggio
di Elias dipendeva da Tisini. Io ho cercato di rendere Elias più
scimmietta brutta, non so come dirti...bertuccia. Ho cercato di
mascherarmi, di usare il mio corpo in un certo modo, "ingoffarmi"...mi
facevano un'ora di trucco, si lavorava sui difetti, sulle occhiaie...mi
hanno messo i baffi, i brufoli, la carne gialla, cotonavano i
capelli...e poi usando il corpo...
Avresti preferito interpretare il personaggio di Benedetta?
All'inizio
sì. Però l'altro mi ha divertito di più...sai sto cercando di
ricordarmi se fossi rimasta delusa da questo ruolo...no non credo...sai
ad un certo punto mi sono detta...ma vaffanculo...ok...intanto
faccio questo. Intanto impari a stare davanti alla macchina da
presa, perché è diverso dallo stare in teatro. In questo senso
sono stata soddisfatta.
Tra l'altro sappiamo che una puntata zero fu girata da Neri Parenti.
Per quale motivo la serie fu poi girata a Claudio Risi??
Non
lo so...probabilmente Neri aveva da fare altri film...
Nella terza serie ci sono molti cambiamenti: Fassari è rimpiazzato
da Di Francesco, la Elmi sparisce dalle scene…cosa successe in
quel periodo esattamente?
Di
Francesco è quello un po' bassetto?....sì...comunque credo che
se a questi attori sono stati offerti altri ruoli migliori...cioè
l'attore è un mercenario! Non so cosa aveva da fare la Elmi...Fassari
probabilmente aveva un altro lavoro...se ci fai caso Sharon Gusberti
fu sostituita tra una serie e l'altra...era la sostituta di una...
Forse
nella prima serie...ma prima della prima serie! Si parla di una
ipotetica sorella Chiara...
Esatto.
All'inizio nei nove protagonisti lei non c'era...c'era una mora
o una castana...
Non
credo...
So
che Sharon Gusberti sostituiva una...forse c'era ma solo nella
sigla...ho questo ricordo di una attrice castana coi capelli castani,
capito? Usava la farina di riso, la cipria di riso insomma...me
la ricordo...
Prima della messa in onda avresti scommesso sul successo della
serie?
No
credo di no. Non mi sono mai posta il problema del successo...penso
sempre al personaggio, a darmi al personaggio...ora alla regia...
Quando capisti che per tutti eri diventata la secchiona Elias?
Ma,
sai...io mi vedevo con gli occhi di Stefania e non di Elias. E'
la gente che ti vede che ti riconosce come Elias...poi erano talmente
forti i personaggi a quei tempi...
Si
parlava di una riunione fatta in un McDonalds con tanta gente
che stava attaccata ai vetri per vedervi...
Beh
si, ricordo...però la cosa che più mi ha fatto impressione è stata
quando siamo andati fuori Roma, credo fosse sui colli...non so
se Frascati o più in là e ci veniva a prendere la macchina e ci
riportava la macchina. C'erano dei ragazzi che sapevano che c'eravamo
noi, erano appena usciti da scuola...si erano appiccicati all'automobile...e
sai vedere tutti questi corpi schiacciati...questa cosa proprio
mi ha abbastanza turbato...
Veniamo al nostro fan club: ti stupisce che a distanza di tutti
questi anni ci sia un luogo su Internet al cui ordine del giorno
ci sei tu e il resto della 3 C?
Mi
fa sorridere...mi diverta. Uno non pensa sai di essere ricordato.
A volte io non mi ricordo di me stessa e c'è gente che si ricorda
di me...è bello!
Sei rimasta in contatto con qualcuno dei tuoi colleghi?
Con
nessuno.
Parlando di Internet: ti piace navigare??
E'
un mezzo che sfrutto poco. Lo uso solo per l'email.
Come ti rapporti con la tecnologia?
Il
cellulare lo uso per lavoro; con la telecamera, la videocamera
digitale ci giro; capisco di montaggio, ma la tecnica poi...spingere
i pulsanti...c'è il montatore. Diciamo che non è il mio forte
anche se in realtà io con la mia telecamera giro da sola.
Enio Drovandi ci ha parlato inoltre di un possibile seguito della
Terza C intitolato Terza C Disco Club…
Non
so niente!! Non so niente...
tu
fosti presente al raduno da lui organizzato?
Io
non c'ero...sicuro...
Ma
è successo più volte...
Addirittura??...no,
no...
Ci furono amori e simpatie tra gli attori del cast??
Perché
io vivo sempre un po' sulle nuvole, te l'avranno detto forse gli
altri...hai fato questa domanda a Fabio Ferrari?
Sì,
mi ha detto che è stato con Sharon.
Questo
è quello che sapevo anch'io. Poi non mi risulta ci siano state
altre cose. Lui ha avuto questa relazione con Sharon...Io sono
stata corteggiata da lui...e io andavo molto fiera di lui che
diceva: "L'unica donna che mi ha resistito...Elias..."
(Fabio ha confermato). Poi io storie non ne ho avuto credo
come tutti gli altri. Forse Claudia si è messa con uno di quelli
che erano i volontari all'assistenza di regia...forse sul finire...nella
terza serie forse.
I Ragazzi della 3 C non sono stati il tuo unico lavoro...
No,
diciamo che il successo mondano sono stati loro...il successo
teatrale no...
Nell'86 hai preso parte a "Il Mostro di Firenze" di Cesare Ferrario
con Alberto Di Stasio.
Sì,
si, si...facendo una brutta anche lì, lì ero proprio brutta, ero
bruttissima!!
Non
so, non l'ho visto....
Non
ti sei perso nulla perché era un brutto film, un pessimo film...
Raccontaci qualcosa di quel periodo.
Mi
hanno chiamato per un giorno di lavorazione...non fu felice come
cosa. Era una piccola parte, il film era brutto ma ero molto ben
pagata...e mi sono detta: "Perché no?". Poi prima della
3a C avevo fatto una cosa con Bellocchio. Facevo una partecipazione...ero
stata anche molto tagliata...ero la compagna di classe di Federico
Pizzalis. Poi ho fatto una cosa invece sempre prima della 3 C
con un regista che si chiamava Biagio...non mi ricordo più!!
Quanti
anni avevi quando hai iniziato a far teatro?
Ho
iniziato quando stavo al Liceo, a casa, a Brescia. Sono partita
prima come mimo...e poi dopo ho usato anche la parola. Ho compiuto
19 anni qui a Roma poi lavorando in Teatro. L'anno dopo ho fatto
l'esame all'Accademia e ho frequentato l'Accademia. Il serial
è subentrato mentre frequentavo l'Accademia...
E' necessario divertirsi quando si lavora??
Sì.
Passiamo alla tua vita personale: che musica ascolti?
Mi
piace molto Mozart. Questo è periodo in cui non sto ascoltando
musica. O meglio le poche volte che l'ascolto sto sentendo un
vecchio disco di Renée Aubrit con cui danzavo. Poi mi piace Nyman.
C'è un compositore che mi piace molto e che ho usato per la colonna
sonora di alcuni miei cortometraggi...Argop Art (????) e poi come
classica mi piace molto Mozart e Bach...
Oggi
dobbiamo ricordare che oggi sei regista...
Sì.
beh è cambiato qualcosa: sono al di qua della macchina da presa.
Mi piace molto di più. Mi hanno chiamato - ti dico - penso un
4 anni fa per fare un ruolo ed era un pezzo che non recitavo perché
poi io dopo ho proseguito gli studi universitari e mi sono laureata
in "Storia e Critica del Cinema" con una tesi su Dereck
Jarman, un film maker inglese morto di A.I.D.S., che prima ha
fatto il pittore e lo scenografo e poi ha cominciato a fare suoi
film. film che diciamo non appartenevano al mercato britannico.
E siccome a me è sempre piaciuta la pittura, diciamo che parto
dall'immagine nel senso che se tu mi chiedi quale sia la cosa
che mi caratterizza di più io ti risponderò: l'immagine sotto
ogni forma; l'immagine della parola, immagine come visibilità,
immagine come immagine teatrale, danza...ovviamente immagine come
pittura. Mi piaceva molto; io ho scelto Jarman perché in qualche
modo riusciva a incuriosirmi. Intanto aprivo una finestra sulla
visibilità differente, che faceva scoprire altri punti di vista
anche all'interno della stessa inquadratura. Una moto ad esempio
la puoi guardare frontalmente, ma puoi anche metterti sotto e
avere un'altra ottica. La regia mi piace molto. Ti dicevo di 4
anni fa...era molto che non recitavo. Un regista che aveva sentito
la mia voce in un cortometraggio mi propose questo ruolo che era
la storia di una "Fading To Black" (Dissolvenza in nero)
ed era la storia di una sorta di "Natural Born Killer"
solo che beccano lei e lei va a finire sulla sedia elettrica.
Quindi era una sorta di monologo in cui questa raccontava la sua
vita prima di morire. La sedia elettrica era la vera sedia elettrica
che fu fornita da uno scultore che l'ha costruita anche per un
museo di New York. Per cui all'inizio dissi: "Perché no?".
Anche se dissi anche che non mi interessava molto fare l'attrice.
Comunque lessi il copione e, una volta letto mi chiesi il perché
mi arrivasse questa cosa in un quel momento della mia vita. Non
penso che sia un caso quando le cose ti arrivano; in qualche modo
ti vogliono dire delle cose o ti vogliono portare su di un altro
binario.
Sei
un po' fatalista in questo...
No,
non sono fatalista. Penso che ci sia una necessità interna in
ogni cosa. Fatalista no. Cerco di sfruttare l'occasione in senso
costruttivo. Lessi il copione e all'inizio devo dirti che mi diede
un po' fastidio perché il personaggio risultava solo stronzo.
Siccome il progetto era contro la pena di morte, tu come spettatore
in qualche modo dovevi salvarla (era uno spettacolo legato ad
Amnesty International) nonostante questa parlasse della sua uccisione.
Però se io ti presento solo la cattiveria del personaggio, tu
lo condanni. Quindi io detto: bene la mia sfida sarà trovare anche
un briciolo di umanità che questo personaggio dalla scrittura
non ha. Quindi ho accettato. Sono stata in scena e lo spettacolo
ha avuto molto molto successo e poi è stato ripreso in un altro
teatro con un altro regista, ho lavorato per Mario Martone, e
lì ho assolutamente, lo spettacolo durava un'ora e un quarto.
Mi hanno chiesto di ripeterlo e avevo solo 20 minuti a disposizione
durante una rassegna per la Jugoslavia. Allora lì ho pensato di
tenere solo una battuta dello spettacolo: "Cos'è che succede
negli ultimi minuti di un condannato a morte che sa esattamente
che tra 20 minuti morirà?" A quel punto non volevo la rappresentazione,
ma la verità: la persona dunque raccoglie i suoi cari: io ho pensato
che i cari non ce li ho e che l'unico affetto che ho è il mio
cane. Quindi ho recitato con il cane in scena: è stato un successo.
Sapevo che lo potevo fare. Che avevo un cane che si presta. E'
stato un successo incredibile.
E'
stato un problema recitare con un cane in scena?
No.
Avevo provato con lei il giorno prima. E' stata una cosa decisa
in due giorni. Il nostro lavoro è stato fatto anche di improvvisazione.
Sono stata su di un palcoscenico in modo diverso però mi piace
di più la regia. Faccio ancora l'attrice nel senso che ogni inverno
porto generalmente nelle scuole di Brescia e provincia dei recital
teatrali. Hanno a che fare con la poesia e sono costruzioni che
ho fatto io. Di recente ho fatto una cosa su Elliot, a marzo,
quindi c'era un momento recitativo, uno critico di costruzione
e in chiusura facevo vedere il mio cortometraggio. perché mi occupo
anche di videopoesia: metto in immagine la poesia. Per cui ti
dico che se c'è un progetto che mi interessa, allora esiste il
mio essere attrice ancora. Ma non è una cosa che sto cercando.
Cosa ami fare nel tempo libero (se ne hai ovviamente)?
Adesso
tutte le mattine vado in piscina anche perché ho avuto un incidente
al menisco e non posso più danzare. Poi vado al cinema e mi piace
molto andarci al pomeriggio. Vado a teatro e leggo. Mi piace molto
passeggiare. Spesso vado col cane a Villa Pamphili. Ho dei buoni
amici...
Il tuo film preferito qual è?
Guarda
ci fu un film però non mi ricordo l'autore..."La Merlettaia"...poi...
Principalmente
ti piace di più il cinema italiano o quello straniero?
Mi
piace molto quello britannico, quello australiano e un certo cinema
francese.
Ripudi
quello americano?
Non
lo amo molto. Non lo ripudio però.
Il
genere Vanziniano?
Proprio
no per carattere...di americano mi piace giusto Spike Lee.
Com'era Claudio Risi come regista?
Si
incazzava...si incazzava da morire! Però mi sembrava di più un
can che abbaia ma che non morde, capito...Forse lui personalmente
aveva il problema di dover competere con il fratello e con il
padre. Questa cosa lo faceva sentire forse un po' indifeso.
Come
lo vedi però come regista?
Lo
vedo un uomo insicuro. E quindi essendo un uomo insicuro, anche
un professionista e un artista insicuro. Non aveva difficoltà
a dirigere, perché non sto parlando di insicurezza intesa come
quello. Perché non è difficile dire all'attore: "Muoviti
da lì a lì e di' la battuta. Ciack, azione, motore, partiti".
Sto parlando dal punto di vista di comunicare energia...è forse
un uomo che non aveva fiducia di sé e che neppure aveva la voglia
o il desiderio di approfondire certe cose personali.
Ci racconti un aneddoto che ti è rimasto impresso avvenuto durante
le riprese?
Ce
ne sono tanti, ma io ho una memoria...aiutami un po' tu...
Ad
esempio le turbolenze in aereo nel viaggio a Tropea...
Io
e Francesca Ventura li abbiamo raggiunti dopo in macchina credo
(come nel telefilm!). Siam partiti penso una settimana
dopo rispetto agli altri. Ricordo invece con estremo divertimento
la puntata della recita in cui io venivo caricata sulla fune del
sipario, perché rimanevi appesa lì...quello...però aneddoti non
me ne ricordo...ci sono stati anche momenti di tensione sul set...
Si
parlava anche delle capacità recitative di alcuni attori...
Posso
non commentare? Da attrice professionista, da una che ha studiato
posso farne a meno? No, forse sai cosa?...questo aspetto corale
del serial e il fatto che ci fossero tutti questi nove personaggi,
tutti protagonisti, con tutte queste innovazioni, ti faceva sentire
meno la mancanza di recitazione. Le poche volte che ho visto il
serial, rispetto alla qualità recitativa c'era da mettersi le
mani nei capelli. Ma veramente...
Beh
questo è emerso anche da Bracconeri che ci diceva che alcuni attori
in video rendevano meno di quello che sembravano saper recitare
dal vivo.
Non
riesco a capire dove volesse arrivare lui...Posso dire una parolaccia?
Secondo me ha detto una gran cazzata comunque. Non condivido e
la trovo anzi una cosa molto stupida. Il cinema è fatto di due
cose: l'impatto visivo cioè di come il tuo viso naturalmente riesce
a rendere; e poi c'è la recitazione: c'è il tuo viso che per natura
può essere portato allo schermo, però puoi non sapere recitare.
Il cinema italiano è pieno di questi casi, uomini e donne. Poi
puoi essere non telegenico ed avere una grande capacità recitativa
e lì vieni ovviamente vilipeso e colpito. Lì nella 3 C non c'era
recitazione a parte due o tre persone. Poi ci sono i ritmi recitativi...poi
se ognuno rappresenta se stesso...
Fosti contattata per partecipare a Meteore nel '98 insieme a Ferrari
e Bracconeri??
No.
Non volevi parlarmi dei tuoi colleghi ma io ti chiederò un aggettivo
per ognuno di loro:
Fabio Ferrari:
Piccolo
(ridendo).
Fabrizio
Bracconieri:
Casciarone.
Nicoletta
Elmi:
Beh...aveva
dei capelli incantevoli per me...splendidi!
Sharon
Gusberti:
La
ragazza di buona famiglia milanese.
Massimo
Giuliani:
Beh
Massimo un tipo in gamba, un tipo intelligente con sense of humour.
Claudia
Vegliante:
Sai...non
lo so...non so che dirti...simpatica...una buona professionista,
seria...brava ballerina di Tip Tap. E' una professionista seria.
Mi ricordo la sua serietà.
Francesca
Ventura:
La
durezza. Era una persona dura, aggressiva.
Non
ti ci trovavi bene forse?
No,
non ho detto questo. Però se devo pensare ad una sua caratteristica
che la rappresentasse. Aveva dei momenti di dolcezza che ti sorprendevano
e anche di estrema tenerezza, però la cosa che ricordo di più
era una sorta di durezza relazionale, di aggressività.
Giacomo
Rosselli:
La
simpatia!
Renato
Cestiè:
Molto
umano. Anche di lui la simpatia, ma anche la morbidezza...non
so come dirti.
Enio
Drovandi:
Enio
ti faceva scompisciare dalle risate...è simpaticissimo!
Ennio
Antonelli:
Niente
di che. Mi sorprendeva questa vernacolare. Questo personaggio
romanesco...
Antonio
Allocca:
Beh
quello c'aveva la simpatia del napoletano!
Antonello
Fassari:
Arguto.
Cioè
ma io ti sto raccontando tutte queste cose ma non è che fosse
l'isola felice capito??...Ognuno di noi aveva i suoi momenti di
rottura...ad esempio a me spesso non andava di parlare...
Infatti
ti descrivono così i tuoi "compagni"...fai il tuo lavoro,
però se ti prendono i cinque minuti...
Sai
cosa: devo dirti la verità...io sono una persona che viene infastidita
dalla stupidità...e ce n'era abbastanza. Se ecco forse ho i miei
cinque minuti è perché non sopporto la stupidità. Però non ricordo
di avere avuto degli exploit. Però a prescindere dagli attori,
se tu parli con i tecnici, con il regista e con i produttori avrai
la sensazione che mi stimavano molto. E sono loro che poi che
possono veramente giudicare. Devo dire che nelle esplosioni non
mi riconosco anche perché se l'hanno detto gli altri...qualcosa
di vero ci sarà. Mi ricordo di più le esplosioni di Francesca...
Nicolina
Papetti...anche qui si parlava di qualità recitative....:
Beh
è un personaggio già nella vita. Ma anche Bracconeri...è stato
preso perché era il carrozziere di Verdone. Quello era e quello
ha fatto. Cioè non penso che Bracconeri possa pensare ad altre
doti recitative. Cioè: io come regista personalmente non penserei
di affidargli dei ruoli diversi da quelli che ha già fatto...è
più un caratterista.
Guido
Nicheli:
Zampetti
non è un personaggio che mi sta simpatico...no comment vah!...aiutami
con la diplomazia! Mentre per gli altri c'è stato un momento in
cui mi hanno stupito...anche per Fabrizio...ci sono stati dei
momenti in cui ho detto: "E' troppo forte!" Per Nicheli
invece no...
Annabella
Schiavone:
Non
ho avuto molti rapporti con questa signora. Ci si incrociava sul
set. A parte il buongiorno e il buonasera...
Isaac
George:
Guarda
mi ricordo di aver fatto dei tragitti in macchina con lui, poi
l'ho perso di vista ma devo dire che era davvero simpatico!
Riccardo Rossi:
Non
mi stava molto simpatico.
Fabio
Camilli:
Fabio
invece mi era molto simpatico Però non l'ho visto molto.
In molti sono convinti che molte battute venissero inventate proprio
da te. vuoi smentire questa credenza?
In
alcuni casi mi ricordo questo potesse essere vero...nel mio non
credo di essermi inventato delle battute. So che una cosa è successa:
il mio ruolo era stato amplificato rispetto alla sceneggiatura
iniziale anche dal punto di vista di numero di battute (cosa a
cui io non ho mai fatto caso però!).
Da
chi fu scritta la frase: "Quanto sei cretino...carino!"
Era
nel copione...non so...
Ce
la puoi riproporre?
No...proprio
no! (ride)
Capitolo
chiuso proprio?
Sì!
Assai!
A cosa stai lavorando al momento e dove possiamo vederti al lavoro?
Guarda,
sto aspettando di partire per l'Argentina. Un reportage...
Sugli
eventi politici recenti?
Sì,
rientra comunque ma il target è RaiSat Ragazzi. Il rapporto in
oggetto è quello tra tango e calcio. Adesso dovrebbe andare in
onda un documentario sul Cile.
E' tempo che lavori in Teatro oramai: ricordiamo "La Notte Bianca"
con Andrea Ciullo, Sofia Sed e Wally Calmer.
Sì,
ma poi ne ho fatti altri. Poi c'è stato "Fanciulla con il
naso dipinto di rosso", poi per la regia di Nico Garrone
una cosa bellissima: "La ragazza Carla" di Pagliarani.
Poi questa "Fading To Black". Poi ancora la danza!
Qual
è il ruolo a cui sei rimasta più affezionata?
Iris
Mateluna di Josè Doloso, uno scrittore cileno. Facevo il ruolo
di un'orfana in un convento. Una cosa barocca come descrizione.
Questa orfana vuole fare cinema e si illude...e alla fine viene
fatta prostituire.
Progetti per il futuro?
Continuare
a fare regia. Il teatro anche...ma dipende da quello che mi offrono.
Idem per tornare davanti alla macchina da presa anche se non metto
dei cancelli...
Cinema Teatro e Tv, qual è il mondo che preferisci?
Dunque:
visto da regista sono affascinanti tutti e tre. Sono la stessa
cosa: cambia il mezzo, il pubblico....non c'è una gerarchia di
valori. Forse metto il teatro e il cinema allo stesso livello,
la tv più giù. Anche se nel cinema hai una frammentazione del
racconto rispetto al teatro, dove porti avanti una cosa dall'inizio
alla fine. Per la tv sto facendo dei reportage e mi piace molto
perché mi offre il contatto vivo con la persona che ho davanti.
Le persone si raccontano davanti a me. Non mi piacciono le fiction
e dirigerle mi sembrerebbe un lavoro impiegatizio. Solo qualcuna
se ne salva...
Ormai è tempo che chiudiamo le nostre interviste rifacendoci a
Marzullo: "Si faccia una domanda e si dia una risposta"…
Passiamo all'attualità: che ne pensi degli eventi che stanno sconvolgendo
il mondo dall'11 settembre?
Beh
come ti giri siamo in un teatro di guerra. Sospensione di giudizio
veramente. La violenza è tanta e non c'è nemmeno bisogno di andare
tanto lontano. Quello delle Twin Towers è la cosa più plateale
che sia successa e del resto è una cosa che gli Americani stessi
hanno prodotto. Se guardi il loro cinema...hanno fornito loro
stessi le armi a quelli che li hanno attaccati. Gli Americani
comunque sicuramente hanno una responsabilità in tutto questo.
E' terrificante. Però penso che ci siano delle responsabilità
personali in tutte le cose che ci capitano.
Ti ringraziamo per averci concesso questa intervista!
Di
nulla..sono stata troppo seriosa forse?
No...vuoi
mandare ancora un saluto al nostro Fan Club?
Certo...un
saluto a tutti quanti. Un saluto ovviamente divertito perché appunto
mi diverte sapere che ci siano dei fan dei ragazzi della 3 C!
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