La
bellissima Porche che vedete sullo sfondo è quella di Massimo
Giuliani che ci ha ospitato per l'intervista in una giornata piuttosto
nuvolosa e piovosa...
Caro
Fan Club oggi ci troviamo con un mito...
Ehhh!!
...Massimo
Giuliani alias Ciro il cartolaio. Ti piaceva quel ruolo?
Mi
divertiva molto anche perché tra l'altro all'epoca mi era stato
dato molto spazio. Avevo delle indicazioni di massima sulle scene
e poi io insomma me le ricostruivo addosso e dicevo un po' quello
che volevo. Mi ero un po' inventato questo strano personaggio.
Loro mi avevano detto: proviamo qualcosa di dialettale che non
sia però proprio romana ed è venuto fuori questo personaggio tra
l'umbro e il marchigiano. Mi divertivo molto perché c'era un bell'ambiente,
soprattutto i primi due anni. Poi si è andato un pochino deteriorando.
Però era un bell'ambiente, divertente, si lavorava bene insieme...insomma
molto piacevole!
Tutti
gli attori della serie hanno detto più o meno la stessa cosa.
Cosa successe il terzo anno di così terribile?
Beh
erano cambiate tante cose: la produzione innanzi tutto...poi qualcuno
aveva un po' perso il senso della realtà: si erano create situazioni
strane sotto tutti i punti di vista e questo un pochino ha penalizzato
il lavoro devo dire. Poi lì c'è stato un errore clamoroso: i ragazzi
non avrebbero mai dovuto uscire dalla scuola, doveva essere una
cosa a vita: dovevi andare avanti finché potevi ma la dentro!
Tirarli fuori e far vivere loro esperienze diverse al di fuori
della scuola, chi all'università, chi altrove...perché i Ragazzi
della 3 C erano i Ragazzi DELLA 3 C!! Dovevano insomma continuare
a vivere lì dentro finché fosse stato possibile sia dal punto
di vista fisico e dell'età!!
Senti
tanti fan ti seguono tutt'ora e chi non abita a Roma cerca in
tutti i modi di vederti sulle reti laziali, sperando in una irradiazione
via satellite...
Quello
è un mio grande hobby: da qualche anno la domenica sera vado a
Gol di Notte, una trasmissione che parla di calcio soprattutto
delle squadre romane. Vado lì perché il calcio è la mia grande
passione e come tutti gli appassionati di calcio sono molto presuntuoso:
pretendo di saperne più degli altri, di avere capito tutto, di
sapere tutto, di avere io il giudizio giusto...ma è ovvio che
sia così e quindi mi diverte molto andare a parlare come opinionista
in una trasmissione che parla di calcio. Però in realtà quello
non è lavoro: è semplicemente divertimento! Il lavoro per me adesso
è la televisione: Convenscion a Napoli e che è onestamente molto
più faticoso!
Ti
richiede molto tempo spostarti tra Roma e Napoli?
No
oramai campo a Napoli oramai! Ho preso una casa in affitto là
fino alla fine della trasmissione perché in realtà io sto almeno
5 giorni a settimana a Napoli, almeno! Trasmissioni come quella
si basano una parte in studio con il pubblico ed è la trasmissione
che si vede in onda. Ma in quella trasmissione ci sono anche 20
contributi filmati con trucchi e personaggi diversi che vengono
realizzati nel corso della settimana. Quindi un giorno scrivo
i pezzi, un giorno faccio Totti e sono due ore e un quarto di
trucco e tutto il giorno si gira e poi si monta, un giorno faccio
La Russa e sono tre ore e mezza di trucco, una cosa devastante,
con le protesi in faccia, la colla, le lenti a contatto colorate,
le occhiaie finte, la calotta per farlo più stempiato...
Ti
da' fastidio ovviamente...
Beh
certo!...è faticosissimo perché truccarsi in questo modo per tre
mesi e mezzo...alla fine hai la faccia veramente a pezzi! E quello
è divertente da un altro punto di vista ma è sicuramente molto
faticoso.
Che
effetto ti fa rivederti dopo 14 anni su Happy Channel in prima
serata e nelle nottate di Italia 1??
Beh
è buffo perché mi diverte come eravamo ogni volta. Poi calcola
che io ho iniziato a lavorare 45 anni fa e non mi capita di vedere
solo i Ragazzi della 3 C che è relativamente recente. Ho visto
cose in onda di me che avevo 6 anni, 8 anni e lì vederti bambino
ti fa ancora più impressione! Vedermi già adulto, fisicamente
diverso, con i capelli più lunghi, i baffi...mi diverte ma sicuramente
mi fa meno impressione di quando mi rivedo creatura!!
Quando
hai tagliato i baffi?
Li
ho tagliati subito dopo la terza serie dei Ragazzi della 3 C.
Tra baffi e barba fai conto che li avevo portati come qualcosa
tipo 16/17 anni. Mi ero un po' stufato e me li sono tagliati...ricordo
con il grande dispiacere di mio figlio: quand'era nato avevo i
baffi e quando li ho tagliati doveva avere 7/8 anni e mi ricordo
che siccome supponevo che vedermi senza baffi l'avrebbe colpito,
me lo sono portato in bagno con me mentre mi tagliavo i
baffi. Lui all'inizio era tranquillo...mentre me li sono tagliati
ho visto che pian piano lui si è allontanato. Era prima di cena
ricordo. Poi ci siamo messi a tavola e lui mangiava tutto il tempo
con la mano davanti alla faccia come per non guardarmi. Allora
ad un certo punto gli ho detto: "Daniele, ma che hai?" E lui è
scoppiato in un pianto dirotto indicando la mia faccia senza baffi.
Allora io scherzando gli ho detto: "Dai Danielino...pure tu non
hai i baffi e papà mica si mette a piangere!" E lui mi ha risposto:
"Ma io non ce li ho da quando sono nato!!" E allora questo fatto
che avessi cambiato faccia evidentemente l'aveva un po' colpito!
Il problema è che ogni tanto mi stufo di come sono e allora cerco
di cambiarmi...
Beh
oggi comunque non potresti mai avere i baffi!
Beh
per fare queste cose a Convenscion me li sarei dovuti comunque
tagliare!
Come
ricordi gli anni 80 e il periodo in cui recitasti nella serie?
Sono
stati dal punto di vista personale anni importanti anche perché
io mi sono risposato, ho avuto mio figlio e quindi dal punto di
vista personale sono stati importanti. Sono stati anni importanti
ma come tutti gli anni. Nel senso che io dico che ogni decennio
ha i suoi eventi importanti. Gli anni '90 sono poi la caduta del
muro di Berlino, la fine di un certo tipo di politica internazionale;
gli anni '60 sono la rivoluzione musicale che è diventata culturale
e sociale al tempo stesso; gli anni '70 sono stati gli anni di
piombo...cioè: tutti i gruppi di anni lasciano poi un segno profondo
dentro ognuno di noi. Ed è stato così anche per gli anni '80.
Come
venisti contattato per fare parte del cast?
Mi
chiamò Neri Parenti che fece il primo episodio, il pilota che
è andato in onda rimontato nel primo episodio. Infatti se tu vai
a vederlo, la cartolibreria di quel primo episodio è unica e non
fu più usata per Ciro perché poi ci spostammo in una a Via Alessandria,
strettissima...e poi invece ne trovarono un'altra a Giardinetti,
una località sulla Casilina. Siccome avevo lavorato con Neri Parenti
in "John travolto da un insolito destino", ero uno dei protagonisti,
quando si trattò di fare questa puntata pilota, Neri mi chiamò
- poi conoscevo Enrico Vanzina - e mi chiese se mi andasse di
fare per caso una puntata pilota della serie. Poi mi chiamò Carlo
Vanzina e poi ancora Enrico e mi dissero che avrebbero avuto piacere
se avessimo studiato assieme questo personaggio. Facemmo questa
puntata pilota, che sembrava una cosa così, che piacque invece
subito per cui cominciammo quasi subito a fare le riprese e la
puntata pilota fu poi integrata con altre cose e andò poi in onda
montata assieme a quei pezzi.
Per
quale motivo poi la regia passò da Parenti a Risi?
Perché
Neri sapeva da subito che non l'avrebbe potuto fare! Sapeva che
non poteva farlo, però i Vanzina gli avevano chiesto il favore
di girare la puntata pilota perché si trattava di un regista di
grande esperienza e si sarebbe dovuto presentare la puntata pilota
ai committenti, a Mediaset (allora Fininvest), e avere
quindi un bel prodotto. Lui me lo disse subito: non lo farò io...però
mi hanno chiesto questo di girare il pilota e io glielo faccio!
Quanto
durarono le riprese delle tre serie? Quelle che ti riguardavano.
Per
la terza serie il tutto si risolse in due o tre puntate anche
perché avevo altri impicci e io non ero molto presente sul copione...però
nelle prime due il lavoro era intenso e per quanto si cercasse
di organizzarlo bene si finiva sempre con scene tipo: "Oddio dopodomani
puoi venire che c'è una scena che non siamo riusciti a girare...abbiamo
aggiunto questo..." Era sempre un po' caotico il tutto!
Fabio
Ferrari ci ha raccontato che tra i tuoi monologhi lunghissimi
ci fu una volta in cui suonò il telefono e tu...
Sì,
c'era una scena che era tutto un master legato senza stacchi.
L'avevamo già fatto due volte e c'era sempre qualche cosa che
non andava: qualche motivo tecnico come il microfono che era entrato
in campo o altro. Insomma: la terza volta che stavamo facendo
'sta scena, che stava tra l'altro venendo molto bene, quando arriviamo
alla fine squilla il telefono, quello vero della cartolibreria
e, onde evitare di rifare per la quarta volta una scena che stava
venendo bene, io mi inventai al volo un nome tipo: "Marta,
sto occupato, rispondi tu per favore!" E poi a Bruno: "Stai in
una botte de ferro, stai tranquillo..." e andai avanti fino alla
fine della scena!
Con
quale dei tuoi colleghi legasti di più?
Con
Fabio, Fabrizio e Renato erano quelli che vedevo di più e con
i quali sono rimasto per un certo periodo di tempo più a stretto
contatto. Poi con Renato per un certo periodo di tempo più a stretto
contatto. Poi Fabio e Renato non gli ho più visti. Ogni tanto
incrocio Fabrizio che è oramai la metà di se stesso. Ci siamo
incontrati a Milano per motivi di lavoro: lui stava facendo qualcosa
in Mediaset, io in Rai...in questo modo ci si incontra. Ma sai:
Fabio oramai fa soltanto teatro; Renato credo che abbia proprio
chiuso...
Fabio
sta lavorando alla Rai a "Don Matteo" con Terence Hill e a "La
Squadra".
Ora?...
Credo
l'abbia già girato...
Io
ho curato il doppiaggio e dovrò curare il doppiaggio per la terza
serie di "Don Matteo" Quindi probabilmente ci rincontreremo!
Chi
invece dei tuoi colleghi ti era un po' antipatico?
Antipatico
nessuno. Però diciamo che ho legato forse di meno con le ragazze.
Ma non per motivi...qualcuna se la tirava un po', come si dice,
ma poi in realtà del gruppo erano tutti gradevoli!
Cosa
portò ad abbandonare la produzione di una serie di tale successo?
Fondi insufficienti, litigi o cos’altro?
No
secondo me era finito. Aveva avuto un suo arco...secondo me, ripeto,
l'errore fondamentale è stato farli uscire dalla scuola nella
3a serie e poi qualcuno che aveva perso il senso della misura
e della realtà. Io in quel caso potevo dirlo dall'alto della mia
esperienza e a quelli a cui lo potevo dire, ai ragazzi, feci un
discorso abbastanza chiaro: "Non andate a cercare i soldi che
tanto vi arriveranno. Se dovete discutere per questo contratto,
rinunciate a dei soldi ma chiedete un contratto articolato che
vi faccia fare una quarta serie, una quinta serie...oppure che
vi faccia fare il protagonista di qualche altra cosa, rinunciando
magari a parte dei soldi" E invece qualcuno, la maggior parte
anzi, pensò che a quel livello si poteva chiedere tutto. I costi
quindi erano talmente lievitati che non aveva più senso farlo.
I ragazzi chiedevano delle cifre mostruose, inadeguate e infatti
la terza serie fu l'ultima. Sai..alcuni di loro pensavano che
non l'avrebbero potuti sostituire e questo li autorizzava a chiedere
di più. Invece avrebbero dovuto capire che in questo mestiere
si è a volte incudini, altre martello. E' vero che quando sei
martello puoi picchiare, ma devi anche stare attento a quanto
picchi, perché poi ti ritrovi di nuovo ad essere incudine...e
se tu hai picchiato troppo ti massacrano!
Se
non avessi fatto l'attore ti sarebbe piaciuto fare il cartolaio
come Ciro?
Se
non
fossi stato un attore avrei fatto il calciatore o quantomeno ci
avrei provato. E' sempre stata la mia grande passione il calcio.
Io ho cominciato a lavorare piccolissimo: avevo 4 anni e mezzo
però quando avevo 12 anni la passione era tale...poi mi piaceva
giocare...giocavo anche benino a pallone!...andai a fare il provino
alla Roma e con molta gioia fui preso in mezzo a 400 ragazzini
e mi fecero firmare il cartellino, per cui io entrai nelle giovanili
della Roma. Dopo quattro mesi più o meno fui io stesso ad andarmene
perché era impensabile: andavo a scuola, facevo l'attore ed ero
capace di andare quattro mesi a Torino a fare televisione, due
mesi a Napoli, tre a Milano e alla Roma ci facevano fare due allenamenti
a settimana più la partita; allora la Roma si allenava a S. Giovanni,
a Via Sannio e io ero arrivato ad un punto che veramente non ce
la facevo più!! E mia madre mi disse: "Oramai hai cominciato la
carriera d'attore per cui lascia perdere!" E io con profondo dispiacere
abbandonai il mondo del calcio vero diciamo.
E'
un rimpianto per te questo?
Beh
mi sarebbe piaciuto! Io sono molto orgoglioso dei complimenti
che mi fa il nostro Mister (della Nazionale Calcio Attori) che
è Giacomo Losi che è un ex grandissimo giocatore e ancora oggi
il giocatore che ha il record di partite giocate con la maglia
della Roma. 386 mi pare di campionato, più altre, poi ha giocato
in Nazionale, è stato allenatore e ha vinto parecchi premi quando
allenava il Bari. Lui mi dice sempre che se io avessi continuato
a giocare e avessi avuto un allenatore anche come lui io sarei
diventato un giocatore vero. Dice che io tatticamente in campo
gioco come un giocatore vero. Poi è chiaro che sono limitato dall'età,
dall'allenamento e da una serie di cose per cui per me è un motivo
di grande orgoglio e mi fa pensare con qualche rimpianto che magari
qualche chance anche solo di giocare nella serie B ci sarebbe
stata.
Torniano
alla serie. Nella terza ci sono molti cambiamenti: Fassari è rimpiazzato
da Di Francesco, la Elmi sparisce dalle scene…cosa successe in
quel periodo esattamente?
La
Elmi aveva deciso dopo la seconda serie che voleva smettere con
questo mestiere. Aveva detto che non si divertiva più, non aveva
più voglia...poi il cambiamento di produzione fece sì che i rapporti
con qualche attore cambiassero profondamente per cui ecco: per
esempio Mauro Di Francesco che aveva un ottimo rapporto con la
zona legata a Bonivento e alla Numero Uno subentrasse in un ruolo
che invece non era stato suo, furono fatte scelte in un senso
invece che nell'altro, e poi ripeto che fu fondamentale l'errore
di fare uscire i Ragazzi dalla scuola. Quello è stato un errore...credo
si siano mangiati le mani per la vita....nel momento in cui dovevi
ritagliare delle storie una distaccata dall'altra, è chiaro che
perdevano tutto il loro fascino...la loro credibilità. La forza
di quella serie era che le classi sono così! C'è quello grosso
che non studia, le bruttone secchione, c'è il bello, c'è quella
corteggiata da tutti...c'erano tutta una serie di facce che sono
quelle che si vedono costantemente in una classe liceale! Era
su quello che dovevi continuare a giocare. Noi vivevamo un periodo
in cui i telefilm erano Dinasty, Dallas...cose nelle quali la
gente non si ritrovava, realtà profondamente diverse dalla nostra!
Vedere qualcosa in cui invece ci si ritrovava, soprattutto i giovani,
è straordinario. Ma infatti gli ascolti erano...mostruosi: non
li fa oggi un gran premio, una partita di Uefa...forse neanche
la finale di Coppa dei Campioni!
Prima
della messa in onda avresti scommesso sul successo della serie?
Non
a quel livello. Avrei detto che sarebbe andata bene, che sarebbe
piaciuta ai giovani, ma non che sarebbe stata un fenomeno. Invece
lo è diventata come attualmente chessò..."Saranno Famosi"...in
scala ridotta ovviamente, ma sicuramente è stato qualcosa che
è andata al di là delle aspettative del prodotto...all'inizio
era un flop tanto che l'hanno portato avanti per qualche puntata
dicendo: "Non facciamo a tempo a fare una controprogrammazione,
andiamo avanti con qualche altra puntata e nel frattempo pensiamo
a cosa fare". E' andata bene, sono saliti gli ascolti e adesso
io vedo mio figlio e tutti i suoi amici che mi chiedono disperatamente,
siccome conosco chiaramente la gente che sta dietro al programma,
se faccio loro avere i biglietti per andarlo a seguire in studio...certo
la terza c è da elevare alla potenza...no ma credo che nessuno
di noi si aspettasse un risultato di quel genere!
Quando
capisti che per tutti eri diventato Ciro??
Quasi
subito! Già a metà della prima serie la gente mi fermava...ma
ancora oggi per strada trovo ancora chi mi dice...nonostante mi
sia tagliato i baffi e nonostante io abbia fatto altre 276 cose
da allora a oggi!: "Ciro, Stai in una botte de ferro!!..stai in
una botte de ferro!..."che era una di quelle frasi venute così!
Sai a volte il successo di alcuni personaggi è legato anche al
tormentone o alla frase facilmente riconoscibile e appioppabile.
E' l'equivalente di quando la gente oggi mi dice "E' normale che"
quando faccio Totti Go!...perché era diventato un modo di dire...tra
l'altro tirato fuori da lui stesso (Totti)...E' normale
che" all'epoca era "Stai in una botte de ferro!"
Hai
incontrato Totti??
Io
all'epoca lo conoscevo diciamo prima di fare questa cosa...dopo
la parodia...devo dire che l'hanno un po' montata oltre misura
questa vicenda e lui ancora non aveva visto le puntate andata
in onda e gli avevano detto che ero terribile, che ne facevo di
tutti i colori, che lo facevo sembrare chissà che personaggio...insomma
lui si è offeso e non mi vuole più parlare. Io ho provato a contattarlo
in vari modi e non c'è stato modo. Da un lato sono dispiaciuto,
dall'altro non so che fare perché in fondo il mio lavoro è anche
questo. Poi trova sia sbagliato prendersela perché essere oggetti
di una parodia è sinonimo di grande successo. Quando il primo
anno la Rai mi chiese se mi andasse di fare la parodia di Totti,
non mi disse se la volessi fare la parodia di Maldini o di Inzaghi.
Hanno scelto Totti perché l'hanno considerato come l'elemento
di maggiore spicco del calcio italiano in questo momento. Per
cui non dico debba essere onorato, ma contento perché è un attestato
di grande successo questo.
Veniamo
al nostro fan club: ti stupisce che a distanza di tutti questi
anni ci sia un luogo su Internet al cui ordine del giorno ci sei
tu, la tua cartolibreria e il resto della 3 C?
Da
un lato mi stupisce, dall'altro no perché ho scoperto che i giovani
si affezionano a delle cose anche di altre epoche e di altri momenti,
datate, non so come dirti, in modo sorprendente. Il fatto che
ad esempio i ragazzi dell'età di mio figlio conoscono tutte le
canzoni di Battisti, che non hanno mai vissuto in prima persona,
mi colpisce molto. Però evidentemente mi rendo conto che ci sono
dei fenomeni che durano nel tempo e ritornano perché poi ci sono
delle caratteristiche importanti. Per quanto riguarda la 3 C mi
rifaccio a quello che dicevamo prima: sono assolutamente dei personaggi
riconoscibili, esistenti tutt'ora con altri nomi in ogni classe
liceale ed è ovvio che poi ci si affeziona a qualcosa e magari
dispiace che sia andata persa così diciamo.
Sei
rimasto in contatto con qualcun altro dei tuoi colleghi oltre
a quelli di cui già ci hai parlato?
Enio
Drovandi...ci vediamo perché giochiamo insieme a pallone. Ho avuto
modo di lavorare ancora con Guido Nicheli e con Claudio Risi,
però è chiaro che una cosa è lavorare insieme e una cosa è vivere
quel periodo in modo così stretto. Da allora non ci è più successo
evidentemente.
Parlando
di Internet: ti piace navigare??
Mi
diverte anche se non sono un grande navigatore anche perché ho
poco tempo a disposizione e ogni tanto sono un po' negato nel
senso che mi vado a incartare e mi perdo un po' per strada. Mio
figlio è un grandissimo navigatore e rimane ore e ore là davanti...anche
troppe secondo me!
Come
ti rapporti con la tecnologia?
Con
i cellulari mi rapporto male: ne ho anche troppi perché poi alla
fine vado sempre ad aggiungerne uno per dare quel numero solo
a certe persone e poi anche quello viene girato e allora ne aggiungo
un altro...per cui è un continuo allargamento. Mi chiedo a volte:
come facevamo prima senza cellulari?? Perché sembra che non se
ne possa fare a meno! E' un oggetto di uso quotidiano: la mattina
controlli se hai preso gli occhiali, le chiavi, il portafoglio,
il cellulare...sono queste le cose a cui fai attenzione prima
di uscire di casa. Non se ne può fare a meno ma non è che li amo!
Il computer mi diverte di più anche se continuo ad avere un eterno
conflitto di amore e odio...
Enio
Drovandi ci ha parlato inoltre di un possibile seguito della Terza
C intitolato Terza C Disco Club…tu fosti presente al raduno da
lui organizzato?
Si
me ne aveva parlato. Non ero al raduno perché avevo da fare. Mi
aveva chiesto se mi interessava. In line a di massima gli avevo
risposto di sì. Poi bisogna verificare che tipo di roba ne viene
fuori, chi si occupa delle sceneggiature, chi della produzione,
chi sono gli attori, chi è il regista anche perché c'è sempre
il rischio quando si va a riprendere una cosa di successo di deludere
quelli che ne avevano quel ricordo. Non so: io ripenso a quella
meraviglia e quel successo di "Blues Brothers", poi vedo "Blues
Brothers 2000" e mi chiedo che motivo c'era per rovinare un ricordo
così importante!
Tra
l'altro ricordiamo che la voce di John Beloushi è la tua!
Ero
io sì! Per cui prima di andare a rischiare di rovinare qualcosa
di importante che è stato fatto anni prima, uno vuole tutte le
garanzie che ciò non avvenga e che si possa ottenere un successo
analogo. Il progetto non so neanche perché non ebbe seguito. Dovevano
esserci state delle difficoltà evidentemente
Ci
furono amori e simpatie tra gli attori del cast??
Credo
di sì...
Sai
dirci quali?
Non
riguardavano me comunque sono cose private!!
Dopo
parecchi anni sei ancora in piedi e sei uno dei più affermati
tra gli attori che hanno preso parte alla serie insieme a Antonello
Fassari, Antonio Allocca, Fabrizio Bracconeri e Fabio Ferrari.
I Ragazzi della 3 C non sono stati il tuo unico successo: anzi
ne hai collezionati tanti prima e dopo. Enio Drovandi addirittura
ti ha descritto come la “Stazione Termini” degli attori: prendi
un treno dopo l’altro e non ti fermi mai...
Eh
la miseria!! Questa devo dire che è sempre stata da un lato fortuna.
Voglio sperare che sia anche il frutto e il risultato di una professionalità
che è sempre stata stimata. Ogni tanto quando sono stravolto di
fatica e non riesco a trovare il tempo per qualcosa che mi piacerebbe
fare, mi vergogno a dire: "Sono stanco perché lavoro troppo".
Perché questo purtroppo è un ambiente in cui c'è il dramma e la
preoccupazione di avere la certezza del lavoro. Io ho sempre avuto
la fortuna e probabilmente anche la bravura di non avere mai questo
problema per cui non sono mai stato fermo e ho sempre avuto semmai
il problema di dover rifiutare il lavoro anziché doverlo accettare.
Mi è sempre andata bene e sono sempre stato stimato e poi perché
mi sono sempre mosso su piani diversi. Da quando ho cominciato
il mio lavoro e ti parlo del 1956, ho sempre fatto cinema, teatro,
televisione, radio, cabaret, pubblicità e doppiaggio: ho sempre
alternato e questo mi ha consentito di avere uno spettro di intervento
talmente largo da non avere mai il problema perché se non facevo
una cosa ne facevo un'altra, e se non facevo quella ne facevo
un'altra ancora. Ciò mi ha consentito anche di non annoiarmi mai
e di avere sempre degli stimoli importanti perché dico sempre
che questo è un lavoro che ti deve dare sempre grandi stimoli
ed emozioni. Nel momento in cui io mi rendessi conto che prima
di entrare in scena e sto in quinta in uno spettacolo teatrale
non avessi quella tensione che ho sempre e fossi più scarico,
vorrebbe dire che questo mestiere mi ha dato tutto e che non sono
più fatto per...
E’
necessario divertirsi quando si lavora??
Sì!
Se non ti diverti e non hai il gusto e il piacere di farlo allora
diventi un impiegato: vai alla cassa prendi i soldi...io ho un
collega di cui non faccio il nome che dice sempre una frase che
mi fa molto ridere ma che lo classifica in un certo modo...dice:
"No, io non voglio passare alla storia...io voglio passare alla
cassa!" Allora se lo fai in questi termini è chiaro che ti perdi
delle cose. Per passare solo alla cassa reggi fino ad un certo
punto, non tanti anni. Reggi tanti anni se hai voglia, entusiasmo,
spirito, tensione ed emozione. Fondamentalmente se ti diverti.
Passiamo
alla tua vita personale: che musica ascolti?
Sì
anche se oggi meno di una volta quando ero un grande fruitore
di musica. Oggi vado avanti con le cassette che mi fa mio figlio
e un po' di radio quando sono in macchina.
Che
genere preferisci?
La
musica italiana mi piace parecchio: mi piace molto Ligabue, Antonacci,
Venditti...poi c'è un rapporto di grande amicizia tra me e Antonello
e non mi potrebbe non piacere...mi piace Baglioni, ma anche quelli
più giovani, più vicini alla generazione di mio figlio. E poi
mi piacciono i grandi Americani....io comunque ancora oggi sono
un malato di Battisti, di Beatles...sono un po' nostalgico ma
sono ammalato di quei personaggi che hanno dato una svolta al
mondo della musica. I Beatles hanno dato una svolta: ricordo all'epoca
in cui c'erano ancora Luciano Taioli e Nilla Pizzi e arrivarono
'sti quattro pazzi, vestiti in quel modo, con quei capelli, che
facevano quella musica!! Cantando e suonando assieme...un complesso
musicale che cantava!! Era la follia: si va sulla Luna!!...Sono
arrivati 'sti quattro pazzi che si chiamano scarafaggi, ma si
scrive in un altro modo e hanno giocato su questa cosa...era un
mondo diverso! Da lì nacque una svolta musicale, sociale e culturale
pazzesca...come è arrivata una svolta quando sono arrivati Battisti
e Mogol. Ecco a me piacciono quelli che hanno segnato un'epoca.
Quando al tempo in cui avevano grande successo c'era qualcuno
che si azzardava a dire che i Duran Duran erano i nuovi Beatles
io ridevo e mi sdraiavo per terra..."Poi ne riparliamo tra 5 anni!"
e infatti dopo 5 anni abbiamo visto la fine dei Duran Duran mentre
i per i Beatles a distanza di 40 anni quando senti un loro pezzo
ti piglia un colpo! E' un altro mondo!
E'
un altro mondo..comunque i Duran stanno per uscire con un nuovo
album della reunion!!
E'
un altro pianeta...bravissimi non c'è da discutere però...è come
quando oggi sento dire che la Cucinotta è la nuova Loren...per
favore!! Non tocchiamo i miti...Sofia Loren è un mito...La Cucinotta
è un'attrice brava che secondo me non diverrà mai la Loren...però
è un'attrice!
Cosa
ami fare nel tempo libero (se ne hai ovviamente)?
Ne
ho poco però per fortuna ho tante passioni. E dico sempre che
un uomo finché ha tante passioni è un uomo vivo. Il giorno che
io non le avessi sarebbe drammatico. Io sono un innamorato dello
sport per cui mi piace giocare a pallone, a tennis, mi piace sciare...adoro
viaggiare. Starei ogni due minuti a montare su un aereo per vedere
dei posti che ancora non ho scoperto. Anche quest'estate andrò
in un posto che ancora non ho visto: andrò a Cuba.
Vedrai
i Mondiali in Giappone?
No!...Ho
degli amici che hanno contatti con la Federazione e non avrebbero
problemi a trovare i biglietti...me l'hanno proposto se l'Italia
arriva ai quarti però per scaramanzia non ne parlo...poi insomma
vediamo!
I
tuoi 10 film preferiti quali sono?
Questo
è un gioco che si fa spesso: i dieci libri, i dieci album, i dieci
film che manderesti sulla Luna...beh 10 film non posso non mettere:
1)
2001 Odissea nello spazio
2) Scivolo sul nostrano (di Sordi...perché Sordi è un mito!)
3) La Dolce Vita (film straordinario più ancora degli altri)
4) Blade Runner
5) The Blues Brothers
6) Arancia Meccanica...
..E'
dura...come fai a lasciarli fuori??...lo stesso è per i libri...come
fai a lasciare fuori
1)
Il Deserto dei Tartari
2) La Divina Commedia...
E'
durissima. Ogni tanto si parte con questo gioco nelle serate tra
amici e ci si scontra sempre..."Ma no, ma che ne capisci, ma tu,
per carità...!!"
Questi
insomma sono quelli che Claudio Risi consiglia al nostro club!
Com’era Claudio Risi come regista?
Adorabile.
Ci
sono stati altri registi con cui ti sei trovato meglio??
Io
con Claudio ho lavorato molto bene, come con Neri Parenti o Carlo
Vanzina. Io con i registi non ho mai avuto grandi problemi, sono
stato fortunato sia nel televisivo che nel cinematografico. Però
di Claudio ho un buon ricordo sia dal punto di vista professionale
che da quello umano perché era un compagnone e gestiva una situazione
difficilissima perché, credimi, portare avanti quel lavoro non
era facile. Ogni giorno dovevi portare a casa tanti minuti di
girato, tenere a bada dei ragazzi che inizialmente erano alle
prime armi, e quindi li dovevi forgiare, e più in là qualcuno
si sentiva un po' troppo divo e lo dovevi in qualche modo cautelare
e bloccare...e quindi non è stato un compito facile! Lui è stato
molto bravo secondo me.
Ci
racconti un aneddoto che ti è rimasto impresso avvenuto durante
le riprese?
Durante
le riprese...non lo so...
Sappiamo
ad esempio che Guido Nicheli vi faceva girare molte volte la stessa
scena...
Ma
sì perché Guido non hai mai imparato una battuta a memoria in
vita sua! Per cui era sempre difficilissimo riuscire a girare...ma
no l'aneddoto più divertente era sempre che mi divertiva quando
facevo le scene con Fabrizio Bracconeri/Bruno Sacchi e ogni tanto
gli davo questo schiaffo sul collo e lui ogni volta che dovevamo
girare una scena diceva: "Massimo, te prego, dammelo piano!" Io
gli dicevo: "Stai tranquillo, ti tocco appena!" E invece ogni
volta gli davo delle pezze sul collo che gli lasciavo il segno
e noi alla fine ridevamo come pazzi...lui rideva e diceva: "Aho
m'hai massacrato!" perché in effetti insomma andavo giù pesante!
Questa era una delle cose divertenti devo dire la verità!
Fosti
contattato per partecipare a Meteore nel ’98??
No.
Sei
dispiaciuto di non essere stato lì? Ovviamente non sei una meteora
ma sei un personaggio caratterizzante nel serial!
Tutto
sommato era più giusto che si desse spazio a loro, ai ragazzi,
anche perché in qualche caso purtroppo qualcuno di loro è stato
veramente una meteora. Ha fatto quella cosa e né prima né dopo
ha fatto nient'altro per cui ha vissuto lo spazio di quella trasmissione
e basta...quindi era anche più giusto che fossero invitati loro...
Sono
stati presenti solo Bracconeri e Ferrari...
Certo...in
rappresentanza probabilmente di un gruppo che aveva lasciato il
segno, ma che poi ha fatto perdere traccia di sé diciamo.
Riesci
a darmi un aggettivo per ognuno dei tuoi colleghi?
Fabio
Ferrari:
Il
più professionista di quel gruppo.
Fabrizio
Bracconieri:
Pazzo
scocciato proprio!
Nicoletta
Elmi
Ragazza
molto in gamba.
Sharon
Gusberti:
Non
l'ho mai capita...non l'ho mai capita Sharon!
Hai
dei dubbi sul suo sapere recitare o meno?
Non
era una brava attrice, ma veniva sfruttata per quello che era!
Giacomo
Rosselli:
Sembrava
un po' Pippo...un po' fuori dal mondo...una vita tutta sua proprio!
Claudia
Vegliante:
Mi
ha stupito che lei invece non abbia continuato a certi livelli
perché secondo me lei era brava.
Francesca
Ventura:
Francesca
era molto caratterizzata dal punto di vista fisico. Ha vissuto
anche lei il suo momento...era una persona gradevole devo dire
anche lei!
Le
pesava secondo te il fatto che dovesse interpretare il ruolo della
secchiona??
Un
pochino sì...della brutta più che della secchiona!
Stefania
Dadda:
Adorabile,
persona carinissima...anche lei per un certo periodo ha cercato
altre strade subito dopo la fine dei Ragazzi della 3 C. Mi ha
anche chiesto aiuto col doppiaggio...io l'ho fatta lavorare un
pochino e poi lei si è un po' persa dietro strane cose, credo
anche amori, che l'hanno portata un po' in giro...
Renato
Cestiè:
Renato
ha fatto una scelta molto coraggiosa che è stata quella di dire
ad un certo punto: "Basta, non mi piace più fare questo mestiere.
Ne voglio fare un altro!" Molto determinato in questo...
Enio
Drovandi:
Ci
gioco ancora a calcio ed è un altro pazzo furioso...è pazzo vero!!
Ennio
Antonelli:
Io
non avevo molti rapporti con lui. Diciamo che in realtà l'ho vissuto
direttamente molto poco e non saprei più di tanto dirti cose che
lo riguardano insomma...non avevo un grande rapporto personale
con lui.
Antonio
Allocca:
Simpaticissimo...altro
grandissimo professionista! E infatti è uno anche lui che ha una
carriera...
Antonello
Fassari:
Antonello
è un altro con cui ho continuato ad avere rapporti...tra l'altro
con Antonello ho anche lavorato ad una serie che ha avuto un po'
meno successo sempre con Claudio Risi come regista che era "S.P.Q.R."
Aveva un cast molto buono ma è stata secondo me sfruttata male,
messa in onda al momento sbagliato e anche probabilmente perché
era un seguito del film...
Isaac
Gorge:
Non
l'ho più rivisto. Anche con lui non ho avuto molti rapporti di
lavoro. Abbiamo fatto solo la puntata della partita di pallone
assieme perché poi io con lui non avevo rapporti diretti.
Nicolina
Papetti:
Buffissima
la signora, divertente...che era così nella vita poi. La bravura
di Claudio Risi è stata proprio quella di sfruttare le debolezze
o le stranezze di alcune persone per farle diventare personaggio!
Ha sfruttato proprio certe loro...
Come
Sharon Gusberti...anche Guido Nicheli quindi...
E
certo...il DOGUI!!..."Stasera...rimediamo due gallinelle??" (imita
il Dogui!)..sempre così il Dogui, pazzo furioso!!
Annabella
Schiavone che purtroppo è morta...:
Ah
non lo sapevo che fosse morta! Io con lei proprio non ho mai avuto
rapporti. Non ci siamo mai incrociati proprio sul set...
Riccardo
Rossi e Fabio Camilli:
Con
loro ci siamo incontrati nella partita. Poi loro avevano uno spazio
minore, quindi ci si vedeva di meno. Con Riccardo ho modo di incrociarmi
ogni tanto.
Un
aggettivo per lui?
Se
gli altri sono pazzi furiosi lui ancora oltre, al limite del credibile!
Uno dice: "No ce fa, non è che è così di suo!" E invece è proprio
così di suo!
Naturalmente
sappiamo tutti che Massimo Giuliani, oltre ad avere interpretato
il ruolo di Ciro ne ha interpretati altri centomila. E’ davvero
difficile ricapitolare tutta la tua carriera: tra cinema, teatro,
tv e doppiaggio sei diventato un attore unico e parlare di tutto
ciò che hai fatto ci porterebbe via giornate intere. Di tutti
i tuoi lavori quale hai apprezzato maggiormente?
Guarda
se devo scegliere è difficilissimo. Poi devo dire che mi sono
divertito e mi è piaciuto quasi tutto quello che ho fatto. Se
devo scegliere proprio una cosa e mi obblighi forse sceglierei
le tre edizioni della trasmissione televisiva con Raimondo Vianello
e Sandra Mondaini..."Tante scuse", "Di Nuovo Tante Scuse" e "Noi
No"...perché è stata per me una crescita professionale straordinaria.
tra l'altro è stata una delle primissime cose comiche che ho fatto.
Io venivo da tutte cose drammatiche o sceneggiati...insomma mai
un ruolo brillante come quello. La prima cosa brillante che feci
subito prima di quello e che poi mi fece scegliere per fare le
trasmissioni con Vianello e la Mondaini fu un programma con Gigi
Proietti intitolato "Sabato sera dalla nove alle dieci" che andava
in onda su Raiuno al sabato sera in quattro puntate. Lui ogni
sera aveva un partner diverso in questa cosa stranissima scritta
da Gregoretti ma molto divertente. Fecero dei provini per un partner
che gli serviva in una delle quattro puntate in cui lui faceva
un ladro e stava insieme ad un altro ladro. Fu il primo ruolo
comico che io feci nella mia vita che ebbe un grande successo.
Immediatamente mi chiamarono Vianello e la Mondaini per far questa
cosa con loro. E con loro ho imparato tantissimo dal lato professionale
e da quello umano perché sono due persone eccezionali...veramente
eccezionali alle quali a distanza di 30 anni voglio ancora un
bene dell'anima. Poi li vedo raramente anche perché loro si sono
trasferiti da anni a Milano ma ogni volta che li incontro è sempre
un momento di grande gioia.
Parlando
di doppiaggio: come ha influito sulla tua carriera da doppiatore
la morte di John Belushi?
No.
Ha influito nel senso che mi è dispiaciuto non doppiare più un
attore eccezionale che andava oltre ogni limite però sul piano
personale non mi ha creato alcun problema.
Sappiamo
che hai iniziato a lavorare fin da piccolo: a soli 6 anni eri
già su di un set cinematografico: Questa scelta derivava dai tuoi
genitori?
No,
è stata una scelta in parte casuale. Io ho una sorella maggiore
che studiava danza all'Accademia di Danza Classica dell'Aventino
e a Franco Rossi, che doveva girare un film che tra l'altro ebbe
un grande successo dal titolo "Amici per la pelle" e che raccontava
la storia struggente di alcuni ragazzi tra i quali si creava una
grande amicizia, un grande film...con un giovane attore che ebbe
un grande successo ma che poi è morto giovanissimo...si chiamava
Geronimo Meynier... a Franco Rossi, dicevo, servivano dei ragazzi
e andò a scegliere delle ragazzine per fare dei provini anche
all'Accademia e tra queste c'era mia sorella che fu accompagnata
a fare un provino alla Titanus. Mia madre accompagnò mia sorella
e non mi lasciò da solo perché ero piccolino...e mentre lei faceva
questo provino, (che poi non ebbe alcun effetto sul suo futuro,
allorché lei ha continuato fino a diventare oggi una coreografa)
io mi aggiravo in questo bellissimo teatro di posa e ad un certo
punto passai per un'attrezzeria in cui c'erano tutta una serie
di fucili che servivano per non so che film. Avevo quattro anni,
ne presi uno e incominciai a giocare e l'attrezzista chiaramente
mi lasciò fare. Quando mia sorella finì il provino e dovevamo
andare via io pensai di potermi portare via il fucile e quando
l'attrezzista con modi comunque molto garbati mi disse: "Non si
può bambino perché è una cosa che deve restare qua..." Insomma
un bambino di quattro anni...scoppiai a piangere, pianto dirotto,
che si è fermato nel momento in cui è passata una macchina con
sopra un regista bravissimo, Luigi Zampa, che mi disse: "Bambino
stai tranquillo perché te ne mando uno a casa stasera bellissimo,
vedrai!" Io mi sono calmato, sono andato via, sembrava una di
quelle frasi dette così per dire...e invece quella sera a casa
mia arrivò l'autista della produzione con un fucile bellissimo
che mia madre ha conservato tutta la vita come un cimelio e con
un fotografo perché quella produzione, la Titanus, cercava un
bambino per fare un ruolo molto importante nel primo film come
regista di Nanni Loy che si chiamava "Suprema Confessione". Chiesero
a mia madre se potevano fare delle foto e lei acconsentì. Feci
quel ruolo, mi presero in quel film e da allora non mi sono più
fermato perché subito dopo ci fu l'edizione teatrale e televisiva
di "Marcellino pane e vino" che era stato un successo cinematografico.
Fecero 5000 provini...5000!! Alla fine eravamo diventati 500,
200, 50, 10, 5 e alla fine sono rimasto solo io. Da lì ho cominciato
fare televisione, doppiaggio...insomma da lì è cominciata la mia
carriera. Inizialmente come un gioco, poi quando sono arrivato
a 18 anni mi sono accorto che erano 14 anni che andavo a scuola
e lavoravo...ho scoperto che ero un professionista.
Era
molto difficile conciliare la scuola con il lavoro?
Difficilissimo..io
facevo una fatica boia perché io non ci andavo mai a scuola in
realtà...poi quello era un periodo in Italia in cui si faceva
tanta Tv dei ragazzi e la Tv dei ragazzi è fatta tutta di sceneggiati.
Quindi tu stai tre mesi a Milano, due mesi e mezzo a Torino, tre
a Napoli a fare uno sceneggiato...e io mi assentavo. Tornavo studiando
di notte e facevo delle cose mostruose...sono riuscito ad arrivare
fino all'Università facendo degli sforzi sovrumani e una fatica
bestiale...però mi divertiva molto fare l'attore...all'inizio
era un gioco per cui non ci avrei mai rinunciato. Poi dopo è diventato
un lavoro, ho scoperto a 20 anni che era un lavoro!
In
cosa ti sei laureato?
Non
mi sono laureato...ero iscritto a Scienze Politiche, ho cominciato
a dare gli esami poi purtroppo uno inizia a dire: "Questo lo do'
al prossimo appello" Poi dopo parto per quattro mesi e dico:"Porca
miseria, mo' me tocca..." Poi passa un anno e ti accorgi che non
hai fatto niente, due anni e continui a lavorà come un matto...vabbè
dici, tanto a che mi servirebbe una Laurea in Scienze Politiche
che non userei mai per tutto il resto della mia vita? E ad un
certo punto pensai di smettere e di interrompere e non ho mai
preso la Laurea che tanto non mi sarebbe servita.
Questo
ti dispiace?
Non
più di tanto. Non prendere il diploma mi sarebbe seccato. All'università
io c'ho provato...poi io all'epoca avrei voluto fare Architettura
e all'epoca aveva ancora l'obbligo di frequenza...
Fare
l'Accademia di Arti Drammatiche??
Neanche
perché dopo 14 anni che facevo l'attore andavo a scuola per fare
l'attore??? Che senso aveva...io facevo teatro, televisione, cinema...non
aveva senso...
A
cosa stai lavorando al momento e dove possiamo vederti al lavoro
oltre che a Convenscion?
Al momento solo lì perché fino a Giugno andiamo
avanti con questa roba...dopo...mi hanno proposto di fare qualche
cosa comica per Mediaset...ho qualche dubbio...nel frattempo continuerò
a fare spettacoli con Tullio Solenghi...che si chiama "Insalata
Di Riso" scritto da noi due e che ci vede protagonisti assoluti
sul palcoscenico...ma che al momento abbiamo interrotto perché
siamo tutt'e due a Napoli...lo riprenderemo quest'estate.
Poi sto finendo di scrivere una cosa che era
nata all'inizio come un cortometraggio. L'ho scritto ed è molto
carino...poi mi è venuta un'altra idea, ho buttato giù pure quella
ed è molto carino...poi me n'è venuta un'altra...insomma alla
fine sono diventati cinque per cui adesso ne scriverò altri tre
e diventerà un film, a episodi, ma un film! Poi io dico sempre
che se potessi rubare un titolo ad un libro famoso direi che è
"Storie di ordinaria follia" di Bucolsky.
Cinema
Teatro e Tv, qual è il mondo che preferisci?
Teatro
perché in Teatro non si può bluffare. Il cinema e la televisione
sono fatti di personaggi piccoli o grandi che grazie all'aiuto
della tecnica, del fatto di girare a pezzetti, le luci, le telecamere,
il trucco..riescono ad ottenere a volte un risultato che a volte
è molto lontano dalle proprie capacità professionali. Invece nel
Teatro non puoi bluffare....se non sei capace la gente non viene
a pagare un biglietto e lì c'è una prova vera e un rapporto immediato
col pubblico. Nella televisione invece tu registri una cosa oggi
che andrà in onda tra sei mesi rimontata, ritoccata, ricucita,
tagliata...invece lì c'è un rapporto diretto tra te e lo spettatore...dal
produttore al consumatore: subito! E devi dare sempre il meglio
di te e non puoi dire: "Stasera do' un po' di meno" perché il
pubblico se ne accorge immediatamente e ti brucia. Se poi fai
una cosa comica e la gente non ride vuol dire che hai sbagliato
qualcosa...se fai una cosa drammatica e la gente non piange vuol
dire che hai sbagliato qualcosa e quindi vuol dire che hai una
prova costante e quotidiana del tuo lavoro.
Oggi
è Sabato 4 Maggio 2002 e domani si tengono 3 partite molto importanti...
Drammaticamente
sì. Io credo che noi Giallo-rossi, perché io sono tifoso della
Roma, abbiamo buttato via quest'anno troppe occasioni. Continuo
a pensare che sul piano della struttura la Roma era la squadra
più forte. Perché la quantità e la qualità dei giocatori che ha
la Roma non ce l'hanno le altre...perché il gioco che ha è superiore
alle altre...ha pagato a caro prezzo errori di presunzione, mancanza
di grinta in certe partite prima di cominciarle...non si può andare
a Venezia e pareggiare negli ultimi due minuti una partita che
stai a perdere con una squadra già retrocessa...è impensabile!!
Tu devi andare là, vincere 8 a 0 e poi sentire cosa fanno gli
altri!! E la Roma purtroppo temo...sì, è vero che nel calcio esistono
i miracoli, ma credo che abbia bisogno di un miracolo talmente
grosso...cioè la Roma deve inseguire tre risultati. All'Inter
ne basta uno, alla Juve due, alla Roma ne servono tre!! La vedo
durissima.
Chi
pensi che vinca il campionato??
Spero
l'Inter perché la Juve proprio mai!!
Da
Torinista mi associo!! Ormai
è tempo che chiudiamo le nostre interviste rifacendoci a Marzullo:
“Si faccia una domanda e si dia una risposta”…
"Sei
contento di quello che hai fatto fino a oggi?"...Sì, sono molto
contento!
Passiamo
all’attualità: che ne pensi degli eventi che stanno sconvolgendo
il mondo dall’11 settembre?
E'
un discorso difficilissimo da fare perché non è facile dirlo ma
secondo me l'America non è soltanto vittima..l'America ha le sue
responsabilità perché è vero che quelli sono, chiamali come ti
pare, terroristi, pazzi...ma tu hai dato loro un alibi per comportarsi
in un certo modo. E' un discorso difficile da fare, impopolare,
ma l'America non è soltanto vittima.
Ti ringraziamo di averci dedicato tutto questo tempo...
Figurati!!
...Ti aspettiamo a braccia aperte nel nostro fan club quando verrai
a farci visita in chat.
Volentierissimo!
Con l'aiuto di mio figlio magari c'entro.
Un
saluto al Fan Club?
Un
bacione e un abbraccio e mi raccomando: Per tutta la vita
non mollate mai...ciao Ragazzi...
Ancora
una battuta alla Ciro??
State tutti in una botte de ferro...'mo fateme annà perché
devo annà a magnà!!
Ok,
grazie davvero per tutta la tua disponibilità!!
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