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INTERVISTA A RICCARDO ROSSI (Mazzocchi 3a F)

 

 

Cari fan della serie, oggi ci troviamo a scambiare quattro chiacchiere con uno dei nostri miti: Riccardo Rossi…a quanto pare un eterno giovane, visto che gli anni non ti cambiano…sono passati ben 14 anni e tu sei sempre uguale. Svelaci il tuo segreto!

Grazie a Dio, non ho segreti, è andata bene fino ad oggi, speriamo continui, e poi il vero mago in questo è Fabio Ferrari .

Beh gli appassionati della Terza C ti hanno visto un po’ come un rivale…oggi ce lo puoi dire: meglio 3C o 3F?

Era meglio la III C, anche se per me la sezione principe di qualsiasi scuola è sempre la A

Come ricordi gli anni in cui hai recitato nel telefilm ed in generale che ne pensi degli anni ’80?

Personalmente non ricordo gli anni 80 come fondamentali della mia vita, sono stati importanti, perché per molte cose sono "cresciuto", ho conosciuto tanta gente e soprattutto del cinema che mi è rimasta anche amica, ma l'atmosfera di quegli anni non ha lasciato un ricordo preciso, accadevano molte cose e troppo in fretta, c'era molta euforia ma erano anni giusti per chi aveva all'epoca trent’anni e non 20 come me...

Dicci che effetto ti fa rivederti nel ruolo di Mazzocchi dopo tutti questi anni.

Mazzocchi è una vita che non lo vedo, Fabio Ferrari sta registrando le puntate e mi ha promesso di rivederle insieme, ti farò sapere.

Ci racconti come sei stato ingaggiato nella serie? Il tuo ruolo era già stato deciso o ti fecero provare delle parti diverse prima di assegnarti quella di Mazzocchi? E tu come ti ritrovavi nei panni dell’ex di Rossella? Il ruolo ti piaceva?

Mi ha chiamato Enrico Vanzina che come sai era il produttore della serie, parlandomi di un numero zero che appunto s'intitolava "Un anno di scuola" e da subito mi venne affidato il ruolo dell'ex di Rossella, come mi hai ricordato tu, mi piaceva fare "il cattivo", e poi il nuovo fidanzato era proprio un disastro!!

Tu sei uno di quegli attori che hanno recitato nella serie fin dalla prima puntata. Avresti scommesso sul successo?

Sì, lo sentivamo tutti che era divertente, che sarebbe andata bene, anche se veramente i mezzi erano scarsini, ma c'era una simpatia dei personaggi, tra l'altro molto ben caratterizzati che "passava".

Veniamo al nostro Fan Club: sei rimasto stupito di trovarci on line?

Mi ha stupito molto, devo dire, soprattutto per la ricchezza del materiale, si capisce anche la passione che anima tutto questo e devo dire che fa molto piacere.

Visto che parliamo di Internet vorrei sapere se ti piace navigare.

No, navigare per niente, uso internet poco se non per qualche e-mail o per siti di servizio

Torniamo alla serie: parlando con Antonio Allocca sono emerse delle informazioni che ci hanno lasciato stupiti: la serie era stata in primis affidata a Neri parenti e, dopo una puntata “zero”, il testimone passò nelle mani di Claudio Risi. Tu ci hai partecipato?

Sì! Dunque: il numero zero è stato diretto da Neri Parenti e la serie da Claudio Risi...

Il secondo aspetto che ci ha meravigliati è il fatto che a detta del Prof. il telefilm sarebbe stato girato tutto d’un fiato in soli undici giorni, includendo anche seconda e terza serie. Tu non hai partecipato all’ultima serie ma ti senti di confermarci questa notizia?

Forse intendeva parlare a proposito delle scene che lo riguardavano! In genere la lavorazione di una singola serie come quelle della 3c richiede sei mesi di lavorazione.

Che rapporto c’era con gli altri tuoi colleghi?…l’atmosfera da classe di sentiva?

No, io avevo una parte saltuaria, non avevo modo di partecipare come loro a tutte le puntate, lavorando tutti i giorni...

Sei rimasto in contatto e in amicizia con qualcuno del cast?

Con Fabio senz'altro, ogni tanto incontro Claudio Risi, e come saprai ho rilavorato con Bracconeri durante i due anni di "Forum"

C’era qualcuno con cui non andavi d’accordo?

Non c'era davvero il tempo di litigare con nessuno

Fabio Camilli inizialmente viene presentato come il capo della 3F. Presto ci accorgiamo però che il ruolo primario è il tuo. In che rapporti eri con lui? Eravate davvero così complici come nella serie?

Camilli subentrò al ruolo di Pino Insegno che, dopo l'incontro di boxe, lasciò il set, io avevo già fatto il numero zero e per un periodo mi sembra anche di aver recitato da solo... senza partner insomma, Camilli è arrivato in corsa.

Inoltre nell’episodio intitolato “La Recita” ti abbiamo visto affiancato da un giovanissimo Pino Insegno, già molto espressivo al tempo. Lui si è espresso nei confronti della 3c indicandola come la sua gavetta nel mondo dello spettacolo. E’stato così anche per te?

Tutto fa gavetta e anche se avevo già lavorato prima, è stato però il primo impegno lungo, tanto che erano 6 mesi di lavoro con l'eliminazione d'ambienti, si poteva imparare di più stando in produzione ti dirò...

A cosa è dovuto il tuo abbandono delle scene nella terza serie: esigenze di copione o tuoi impegni professionali? Ricordiamo che nell’88 hai recitato una parte nel film di Dino Risi “Il Vizio Di Vivere”…

Se ricordi bene, io venivo bocciato alla maturità nella seconda serie, quando ancora non si parlava della terza, che come ti ho già scritto cambiò produzione... Tanto è vero che quando lavorai con Dino Risi, la produzione era sempre la Video 80 (cioè la stessa delle prime due serie della III C)!

E secondo te per quale motivo la Terza serie ha voluto così tanti cambiamenti? Nicoletta Elmi sparisce dalle scene, giustificata da un ipotetico viaggio in Corea, Antonello Fassari viene sostituito da Mauro Di Francesco…al momento siamo riusciti a capire solo che Ennio Antonelli fu costretto a lasciare le scene a causa di un ictus.

Io credo che ci siano stati problemi legati all'aspetto economico, a molti era scoppiata in mano la situazione e non volevano essere ricordati solo come quelli della III C, credo che siano scelte personali che vanno accettate.

Ti fa felice sapere che a distanza di tutti questi anni c’è chi ti ha seguito lungo tutto il tuo percorso artistico? Alcuni di noi (io stesso!) si sono sorbiti anche tanti cartoni animati pur di vederti in “A Tutto Disney”!…e c’è chi oggi accende la Tv  solo per vederti stringere tra le mani una copia di Topolino, lo sai?

Devo dire di si, fa molto, molto piacere vedere tanta gente affezionata

Quanto devi del tuo successo alla tua voce, così carismatica?

Come saprai non sono io lo stesso Riccardo Rossi che doppia moltissimi film americani...

A dire il vero non so neanche chi sia...

...però la mia voce, che magari non è carismatica come la sua, è diventata comunque una mia caratteristica che mi fa riconoscere.

Ancora sulla serie vogliamo chiederti se ci furono amori tra gli attori nei retroscena…sappiamo ce ne fu uno…dicci quale!

No comment!

Dopo parecchi anni sei ancora in piedi e sei uno dei più affermati tra gli attori che hanno preso parte alla serie insieme a Antonello Fassari, Antonio Allocca, Fabrizio Bracconieri e Fabio Ferrari. I Ragazzi della 3 C non sono stati il tuo unico successo: anzi ne hai collezionati tanti anche prima. Già nell’84 eri protagonista di College, di Castellano e Pipolo. Ci puoi dire se fosti contattato per il sequel in versione telefilm a cui hanno partecipato Fabio Ferrari e Fabrizio Bracconeri?

Inizialmente si, anche perché i registi erano i figli di Castellano & Pipolo, i miei primi registi; poi si decise di non far prendere parte agli stessi attori della III C tolti i due protagonisti che avevano un contratto con la Clemi.

Ad ogni modo sempre prima di prendere parte alla serie, hai realizzato una serie di pubblicità: nessuno ti può scordare in quella delle Polo, di Spuntì, dei Tubi Perugina e di Jocca…come molti ti ricordano insieme a Irene Ferri nello spot Ferrarelle, più recente.

Non era con Irene Ferri, ma con Natasha Hovey.

Ricordavo male...ad ogni modo che rapporto hai con la pubblicità? Mi spiego meglio: la realizzazione di uno spot dev’essere ben diversa da quella di un film. Ti trovi più a tuo agio nell’interpretare un film o una pubblicità?

La pubblicità mi piace molto perché dice molto in pochissimo e perché permette di spendere molti soldi nella produzione del filmato. Sui set delle pubblicità ho visto attrezzature che mai, mai nel cinema italiano capita di usare.

Sempre precedentemente alla serie, hai preso parte ad un film storico: “Grandi Magazzini”, che vede protagonisti una serie di grandi attori del calibro di Nino Manfredi, Lino Banfi, Michele Placido, Massimo Boldi, Paolo Villaggio e ancora Renato Pozzetto e Enrico Montesano…ma la lista potrebbe andare avanti con Alessandro Haber, Ornella Muti, Paolo Panelli, Laura Antonelli, Massimo Ciavarro e Christian De Sica. Raccontaci un po’ come è stato lavorare sulle scene con tanti grandi artisti agli inizi della tua carriera.

Sul mio set c'erano soltanto Botosso e la Muti, l'impressione è stata quella di sentirla chiamare Francesca da tutti quelli che la conoscevano bene...

E’ importante divertirti nel tuo lavoro?

Se non ti diverti, lavori molto male e ti devi affidare un po' troppo al mestiere che negli anni hai imparato.

Hai lavorato con tanti registi: Risi, Bava, Boncompagni, Castellano & Pipolo, Barbini, Tognazzi, Japino, Tornatore…quale a tua discrezione risulta essere il migliore?

Facciamo qualche differenza: per la TV senz'altro l'incontro più creativo e formante è stato quello con Boncompagni che per un paio d'anni ho anche frequentato assiduamente. Per cinema e pubblicità D'Alatri con il quale siamo anche amici, ha un grande controllo del mezzo proprio grazie a tutte le pubblicità che ha girato e sa trattare molto bene con gli attori.

Arriviamo così agli anni ’90 in cui sei interprete di “Il Vigile Urbano”, la prima vera fiction mai prodotta in Italia interpretata da Lino Banfi e dalla figlia. Come ti trovavi sulle scene di questo film a puntate, primo esperimento di un genere oggi di grandissimo successo?

Dunque, per il Vigile Urbano sono stato chiamato nuovamente da Castellano & Pipolo, e come hai giustamente detto tu, è stato il vero primo esperimento di fiction, è stata una grande produzione e si può dire che sono state girate due serie insieme, più volte si è parlato di una terza ma i diritti di Mario Cecchi Gori, non sono stati mai più ceduti alla RAI non chiedermi perché, non lo so. Piuttosto da lì, Lino Banfi diede una prima svolta significativa alla sua carriera, individuando quel personaggio che oggi ha trovato la sua naturale collocazione.

Gli anni ’90 sono inoltre per te una collezione di successi: “Non è La Rai”, “Buona Domenica”, “Forum”, “Carramba Che Fortuna”, “Dio C’è”, “S.P.Q.R.”, “Agosto”, “Volevamo Essere Gli U2”, “Forum” e tanti altri lavori. Quale periodo rimpiangi di più e di cosa vai più orgoglioso?

Vado orgoglioso di "Dio C'è", il mio primo film da protagonista, diretto da Alfredo Arciero, un film distribuito malissimo e quanto ad "Agosto", è stato veramente un assassinio! Ci tenevo molto e ne hanno fatto carne da macello! Chi l'ha visto l'ha trovato sempre molto carino, ho vinto vari premi in Italia, ma alla tv, pensa, è stato mandato in onda già due volte su Rete 4, tra le 2 e le 4 del mattino! Forum, mi ha permesso di girare l'Italia, mi ha divertito veramente molto farlo e si era creata anche una bella famiglia di lavoro, tra questi, ho conosciuto Umberto Santoro che è diventato un mio caro amico.

Passiamo alla tua vita personale: che musica ascolti?

Musica classica che è stata la colonna sonora della mia infanzia, poi i Beatles, Stevie Wonder, la black degli anni 70 e 80, colonne sonore e bossa nova.

Come passi il tuo tempo libero, se ne hai ovviamente…

Questo è un lavoro che ha molto tempo libero, leggo non tanto quanto vorrei, scrivo, organizzo cene per gli amici, vado spesso al cinema, alle mostre, e scrivo spettacoli che anzi vi invito a vedere, il 30 aprile al Teatro Sette, Via Benevento 23, a Roma ricomincia per due settimane il mio primo spettacolo "PAGINE ROSSI".

Al tuo debutto teatrale sono sicuro che il Fan Club si farà in quattro per esserci!

Ormai è tempo che chiudiamo le nostre interviste rifacendoci a Marzullo: “Si faccia una domanda e si dia una risposta”…

Marzullo, con tutto l'affetto, lo salterei...

Come avrai visto, tante sono le domande che rendono difficili le nottate degli appassionati della 3C…speriamo con questa intervista di essere riusciti a rendere dei sonni più tranquilli ai nostri iscritti e lettori. Ti auguriamo di riscuotere ancora tanti successi con la tua simpatia e ti invitiamo sin d’ora a una cena di prossima realizzazione tra gli attori del cast e i più accaniti del fan club…ci sarai, dovessimo mai riuscire a realizzarla?

Aspetto l'invito per la cena promettendovi sin d'ora di fare il possibile per portarvi Fabio Ferrari!

Ok è davvero tutto, grazie ancora per averci concesso questa intervista, Riccardo!

Ciao a tutti e grazie per l'attenzione

 

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